Dante 700: Noseda e l’Accademia di Santa Cecilia fra Inferno e Paradiso nel segno di Adès e Liszt

in News
  1. Home
  2. News
  3. Dante 700: Noseda e l’Accademia di Santa Cecilia fra Inferno e Paradiso nel segno di Adès e Liszt

Ogni celebrazione dantesca, in Italia, ha sempre il sapore di una festa nazionale, quale momento privilegiato e atteso per rendere manifesto l’anelito mai abbastanza soddisfatto di sentire «Dante vicino» – per parafrasare un noto saggio di Umberto Bosco (1966). D’altronde, per gli italiani – per tutti, in realtà – “sfuggire” a Dante è obiettivamente impossibile. La Divina Commedia è intrinsecamente inevitabile perché costitutivamente universale: un patrimonio condiviso; ça va sans dire, pietra miliare (e filosofale) della cultura occidentale. Nella molteplicità dei suoi piani di lettura, fra «senso apparente e senso nascosto»(René Guénon), è opera che «si apre sul paesaggio dell’eternità», sì, ma a partire da «vicende terrene che occupano pochi anni di tempo e un luogo determinato» (Eugenio Montale).

«Sotto il velame de li versi strani» del Sommo Poeta esiste un affascinante dialogo con la musica, per contrappunti di tangenze diversi. E nel corso dei secoli la Commedia non ha di certo mancato di ispirare i grandi protagonisti del Parnaso musicale. A questo rapporto, in occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dedica un imperdibile concerto diretto da Gianandrea Noseda, attualmente in carica alla National Symphony Orchestra di Washington.

Il programma di questa sera (22 gennaio alle ore 20:30), in diretta su Rai Radio 3 e in live streaming su Rai Play dalla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, prevede la prima esecuzione italiana di estratti da Inferno di Thomas Adès (nella foto), Grawemeyer Award 2000 e Léonine Sonning Music Prize 2015. Vengono proposti I. Abandon Hope; II. The Selfish – Stung by Wasps; III. The Ferryman; IV. Pavan of the souls in Limbo; X. The Popes’ AdagioHeads First; XI. The HypocritesCoats of Lead; XII. The Thieves.

Balletto dedicato alla Divina Commedia di Dante – commissionato nel 2019 al compositore londinese dalla Los Angeles Philharmonic e Royal Opera House Covent Garden Foundation for the Royal Ballet, in occasione del centenario della Los Angeles Philharmonic – Inferno è il «grato tributo» di Adès – che quest’anno festeggia 50 anni – a Franz Liszt, «il compositore di musica infernale e demoniaca». Come lo stesso Adès ha affermato, «la musica di Inferno si muove dal 100% di me al 100% di Liszt, passando per tutte le gradazioni intermedie. Volevo avere questa strana sensazione che si stesse quasi cadendo nel passato». È infatti una partitura che «implora colore, implora umorismo e surrealismo e irriverenza, e anche un pizzico di stravaganza» (LA Times, 14 luglio 2019).

A seguire, per declinazione lisztiana, la seconda parte del concerto accoglie la Sinfonia Dante, simbolo di una perfetta compenetrazione fra musica e arte poetica. Nato «après une lecture de Dante», questo portentoso lavoro orchestrale di Liszt si conclude con la trasfigurazione del Paradiso – nel Magnificat finale intonato dal coro femminile – ed è dedicato al “sommo riformatore” Richard Wagner. Sullo spartito inviato personalmente all’amico e collega di Lipsia, l’abbé Liszt scrive: «Come Virgilio per Dante, nello stesso modo tu mi hai insegnato la strada attraverso le misteriose contrade dei sublimi e soprasensibili mondi dei suoni».

Info: santacecilia.it

 

Attilio Cantore

 

Il Municipale di Piacenza omaggia il Sommo Poeta: Gianni Schicchi nell’Inferno di Dante
#Conversations Cecilia Ligorio e Benedetto Sicca: un video poema per la Rete Lirica delle Marche

Potrebbe interessarti anche

Menu