Per i 50 anni dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, dal 24 ottobre al 25 novembre, Venezia sarà travolta da Dance Dance Dance: una rassegna di danza dedicata al mondo delle arti sceniche orientali, con un focus su Indonesia, Corea del Sud e Giappone. Al centro degli eventi, oltre alla scoperta di un universo dalla ricchezza creativa e stilistica inestimabile, anche una riflessione sulle tematiche transculturali connesse, tra incontri e spettacoli.
La Corea e The Bridging Colours
Il 14 novembre, alle 16, l’Auditorium “Lo Squero” si animerà dalle danze coreografate da Yong Min Cho che, proprio sull’isola di San Giorgio, ha iniziato cinque anni fa il percorso di esplorazione coreutica di colore e movimento The Bridging Colours – White.
Si esibirà accompagnato dai virtuosi Nal Sae (haegeum, viella coreana) e Choi Sung Moo (janggu, percussioni). Per questo nuovo appuntamento, il colore protagonista sarà il blu, il terzo dei cinque tradizionali coreani (bianco, nero, blu, rosso e giallo), associato proprio all’oriente, alla speranza e alla rinascita.

Il Giappone e le danze della Scuola Amatsu
Sono tre gli appuntamenti dedicati al Giappone. Il primo sarà il 20 novembre alle 15, con un workshop al CFZ Ca’ Foscari Zattere Cultural Flow Zone, sulla pratica della danza nella scuola Amatsu Tatsuhana. Si tiene poi il 22 novembre, a Palazzo Grimani, una conferenza di Bonaventura Ruperti, docente di lingua giapponese a Ca’ Foscari. L’evento conclusivo è previsto per il 25 novembre alle 18, al Teatro Goldoni di Venezia con Le danze giapponesi della Scuola Amatsu: uno spettacolo di Machida Hiroshi e con la Maestra Tatsuhana e i suoi allievi.
Gli appuntamenti, realizzati dall’IISMC della Fondazione Cini, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, Japan Foundation, Museo d’Arte Orientale di Venezia e Teatro Stabile del Veneto, sono curati da Bonaventura Ruperti.