#Conversations Ernesto Palacio: in teatro e in piazza il Rossini Opera Festival c’è

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La 41esima edizione del Rossini Opera Festival inizia l’8 agosto con una nuova produzione della Cambiale di matrimonio diretta da Dmitry Korchak in scena al Teatro Rossini di Pesaro (nella foto Giuliana Gianfaldoni, nel ruolo di Fannì, durante le prove). L’opera inaugurale sarà eseguita insieme alla cantata Giovanna d’Arco e verrà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio3 oltre che in streaming gratuito sul sito web e sulle pagine social del festival.

Prima dell’avvio ufficiale oggi, 6 agosto il ROF propone un’anteprima in Piazza del Popolo dedicata alla memoria delle vittime del Covid19. Per l’occasione sarà eseguita la Petite messe solennelle nella versione originale con due pianoforti e un harmonium diretta da Alessandro Bonato, con il Coro del Teatro della Fortuna di Fano, Cecilia Molinari, Mariangela Sicilia, Manuel Amati e Mirko Palazzi. Un omaggio del ROF alle vittime da Covid e a tutti coloro che hanno lavorato intensamente durante i mesi più duri della pandemia in una città che è stata fortemente colpita.

Per conoscere più a fondo l’edizione 2020, rimodulata per le esigenze a tutti note rispetto al progetto iniziale, abbiamo raggiunto telefonicamente il direttore artistico Ernesto Palacio che in una piacevole conversazione ci ha raccontato i particolari del calendario che si estenderà fino al 20 agosto, con una appendice tra ottobre e novembre.

«Avevamo pensato già dallo scorso anno alle opere per l’edizione 2020», spiega Palacio, «che erano Moïse te Pharaon, Elisabetta regina d’ Inghilterra e La cambiale di matrimonio; a questi titoli si aggiungeva lo Stabat Mater eseguito per la prima volta in forma scenica. Rispetto al progetto iniziale nel programma attuale, per diversi motivi, abbiamo confermato La cambiale di matrimonio. Quest’anno era impossibile pensare che a Pesaro si potesse avere la presenza del nostro pubblico che è prevalentemente straniero per le difficoltà legate ai viaggi e anche per un po’ di timore riguardo alla situazione attuale. Essendo una nuova produzione in collaborazione con la Royal Opera House di Muscat, dove si presenterà a gennaio 2021, abbiamo deciso di confermare La cambiale di matrimonio e di rappresentarla al Teatro Rossini, e attualmente il nostro è l’unico festival che propone uno spettacolo al chiuso. Questa scelta ha comportato alcune modifiche al teatro in quanto è stata realizzata una piattaforma sopra la platea dove verrà collocata l’orchestra mentre il pubblico, che consterà di duecento persone al massimo, sarà disposto nei palchi. Tuttavia, abbiamo salvato i concerti con l’Orchestra Filarmonica Gioachino Rossini. Il primo è il concerto sulle rarità rossiniane con Juan Diego Florez che interpreterà anche pagine in prima mondiale in quanto si tratta di brani mai eseguiti. Altro concerto confermato è L’ABC del buffo dove A sta per Antoniozzi, B per Borgogna e C per Corbelli che proporranno una carrellata del repertorio buffo, non solo rossiniano. A questi si aggiunge il concerto di Karine Deshayes».

L’Orchestra Filarmonica Gioachino Rossini sarà affidata alla bacchetta di Michele Spotti, Nikolas Nägele e Alessandro Bonato, tre giovani direttori, tra i più promettenti della scena musicale internazionale.

«Non potendo per il momento svolgere l’attività dell’Accademia, che faremo più in là, – afferma Palacio – abbiamo invitato cantanti che avevano partecipato in edizioni precedenti per realizzare due recite all’aperto, in Piazza del Popolo, de Il viaggio a Reims. Oltre alle cinque recite di Cambiale, alle due de Il viaggio a Reims e ai concerti già detti abbiamo integrato il programma con recital che avranno come protagonisti Jessica Pratt, Olga Peretyatko e Nicola Alaimo, tutti e tre beniamini del ROF».

 

Ernesto Palacio, direttore artistico del Rossini Opera Festival

 

 

 

 

 

 

 

 

Una novità di questa edizione 2020 del ROF sono i Concerti al Museo. Si svolgeranno al Museo Nazionale Rossini con la partecipazione di Nicolò Donini, Manuel Amati, Claudia Muschio e Maria Laura Iacobellis, quattro ex allievi dell’accademia, accompagnati al pianoforte da Giulio Zappa.

Nonostante la rimodulazione dettata dalle esigenze del momento l’edizione 2020 presenta un programma interessante e soprattutto all’altezza della tradizione del ROF. «Certamente», afferma Palacio. «Abbiamo anche confermato il periodo del festival, dall’8 al 20 agosto. Ogni giorno ci sarà uno spettacolo diverso, alcuni saranno trasmessi in streaming come la prima recita della Cambiale di matrimonio che sarà proiettata contemporaneamente anche in piazza con accesso a invito. L’ultima recita invece verrà aperta al pubblico rispettando le disposizioni anti-Covid vigenti, come d’altronde avviene per tutti gli spettacoli in programma, sia in teatro sia all’aperto, situazione quest’ultima che sperimentiamo quest’anno per la prima. Il tempo, si sa, è sempre un’incognita per cui speriamo che non piova».  

«Quest’edizione sarà per noi all’insegna di un pubblico nuovo. Come ho già detto, sarà difficile avere la presenza dei tanti stranieri che solitamente vengono a Pesaro per seguire il festival. Tuttavia confidiamo nella partecipazione del pubblico italiano sia del territorio sia proveniente da altre province. Io sono molto fiducioso anche perché alcuni concerti e recite sono già sold out. Prudentemente avevamo immaginato una cifra di botteghino e l’abbiamo superata per cui siamo molto contenti della risposta del pubblico».

È un segnale indubbiamente importante a conferma del forte bisogno di ascoltare musica dal vivo in questa estate particolare, e soprattutto dopo i mesi di isolamento e di incertezza. «È proprio così»asserisce Palacio. «All’inizio della nostra  “clausura” si incominciava a fare mille ipotesi e a immaginare diversi panorami, valutando che cosa si sarebbe potuto fare. Appena arrivate le indicazioni del Governo abbiamo formulato il programma attuale; credo che siamo stati i primi a uscire con i cast e le date e quando è successo questo c’è stata una ventata di ottimismo che ha risollevato lo spirito in tutti noi».

Dopo l’edizione estiva, più ridotta rispetto al consueto, il festival avrà un’appendice in autunno con cinque proposte artistiche di notevole interesse. Nel presentarle Ernesto Palacio non cela l’auspicio del ritorno al più presto alla normalità.

«Il 19 ottobre » spiega, «avrà inizio l’attività dell’accademia che terminerà l’1 novembre con il concerto degli allievi; il 14 novembre Alessandro Marangoni terrà un concerto pianistico in cui eseguirà Péchés de vieillesse,  il 15 sarà eseguita la Messa di Milano e per finire, tra il 25 e il 29 novembre andranno in scena tre recite del Barbiere di Siviglia nella edizione 2018 del ROF con la regia di Pierluigi Pizzi e due recite de Il viaggio a Reims con gli allievi dell’accademia. Spero che fino a novembre la situazione migliori perché tutti gli spettacoli si terranno al Teatro Rossini che al momento può ospitare solo duecento spettatori». 

 

Inforossinioperafestival.it

 

Gabriella Fumarola 

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