Anche il Concorso Rina Sala Gallo, in programma per il prossimo ottobre, ha dovuto cedere il passo all’emergenza in corso. Si sarebbero dovute chiudere alla fine di questo mese le iscrizioni alle preselezioni, da qualche edizione affidate ad una registrazione video inviata dai concorrenti. Invece la scadenza è stata preceduta dal perentorio comunicato della Presidente dell’Associazione, Alessandra Garbagnati: “Con grande rammarico siamo costretti ad annullare l’edizione su cui da molti mesi tutto lo staff è al lavoro. Le attuali difficoltà operative sulla scena mondiale condizionano enormemente sia la pianificazione di tutto il concorso che la partecipazione dei concorrenti […] Siamo rattristati da questo sviluppo e comprendiamo la delusione che causa alla nostra famiglia Rina Sala Gallo in tutto il mondo, dai nostri fedeli sostenitori agli eccezionali partecipanti […]”.
Una “famiglia” che è andata formandosi fin dal lontano 1947, quando la celebre pianista monzese Rina Sala Gallo (1898-1980) – allieva di Giovanni Anfossi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, dove si era diplomata giovanissima con lode speciale – insieme al condiscepolo Arturo Benedetti Michelangeli organizzò la prima edizione del concorso pianistico collaborando, fin dalle prime edizioni, con personalità come Tagliapietra, Sanzogno, Vidusso, Mozzati e Margola.
Dal 1970 il concorso, a cadenza biennale, è stato a lei intitolato e dal 2009 è membro della Alink-Argerich Foundation, la federazione che riunisce le principali competizioni internazionali. Numerosi i pianisti laureati negli ultimi cinquant’anni: per l’Italia, Giampaolo Stuani, Francesco Cipolletta, Massimiliano Ferrati, Stefania Cafaro, Scipione Sangiovanni, Fiorenzo Pascalucci – ma ricordiamo con piacere anche i secondi e terzi gradini del podio di Orazio Maione, Maurizio Zanini, Luca Schieppati, Cristiano Burato, Maria Perrotta, Federica Bortoluzzi, Federico Nicoletta, Maddalena Giacopuzzi e altri ancora. Tra gli stranieri premiati, basti citare Daniel Rivera, Jura Margulis, Angela Hewitt (oggi nel comitato d’onore della competizione), Michail Lifits, Oleg Marshev (nel 2014 chiamato come giurato in sostituzione di Pascal Rogé, a seguito dei rumori sorti attorno alla XXIII edizione del concorso, poi dimostratisi infondati).
Non meno prestigioso l’albo d’oro delle giurie, che ha visto tra i suoi presidenti Marcello Abbado, Sergio Perticaroli, Lazar Berman, Paolo Bordoni, Marcella Crudeli, Riccardo Risaliti, Bruno Canino e Vladimir Askenhazy.
Negli anni, il concorso – che da sempre prevede prove eliminatorie solistiche aperte al pubblico e finale con orchestra – ha saputo rinnovarsi, introducendo un premio speciale attribuito dagli spettatori e la menzione della critica, assegnata da un’apposita giuria di critici musicali.
Ma ha altresì saputo mantenere il legame con la città che lo ospita, non solo perché i tre principali premi sono offerti dal Comune di Monza (primo premio, 20.000 euro) e da istituzioni locali come Banca di Desio e Brianza e Rotary Club Monza Est e Monza Ovest, ma anche perché l’evento coinvolge diversi monzesi nell’ospitalità dei concorrenti, per una settimana invitati speciali anche nelle scuole di musica della città.
Nelle ultime due edizioni lo scettro è andato alla Federazione Russa, con Alexander Panfilov e Igor Andreev: e là dovrà attendere fino al 2022 il suo prossimo vincitore.
Silvia Del Zoppo