Una Festa della musica del tutto eccezionale si terrà il prossimo 21 giugno alla Rocca Brancaleone, con l’inaugurazione della XXXI edizione del Ravenna Festival 2020.
La Fête, introdotta per la prima volta in Francia nel 1982, quest’anno avrà infatti in Italia il senso profondo di un’attesa rinascita, dopo lo stop prolungato che ha investito (e ancora affligge) l’intero comparto dello spettacolo dal vivo.
Un evento dal forte impatto simbolico: non solo per il Ravenna Festival, che proprio presso la Rocca Brancaleone fu inaugurato nel 1990, ma per l’Italia intera.
A sottolineare che la musica può e deve ripartire, come chiesto anche dalla petizione lanciata con successo un mese fa da Amadeus con le altre riviste musicali italiane e firmata tra gli altri proprio da Riccardo Muti, che a Ravenna vive con la moglie Cristina Mazzavillani che del Festival è stata la fondatrice e oggi è il presidente onorario.
Nelle ultime settimane, l’organizzazione ravennate aveva alacremente lavorato a un progetto pilota: un modello italiano per il ritorno allo spettacolo dal vivo che potesse garantire la sicurezza di spettatori, artisti e collaboratori, protocollo sottoposto al Ministero dei Beni Culturali da Agis, in accordo con ANFOLS, Atit, ItaliaFestival.
Il concerto che – è il caso di dirlo – si celebreràil 21 giugno prossimo, solstizio d’estate, vuole così aprire idealmente una stagione nuova per la musica italiana che, nonostante le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, riparte con radici ben piantate nella propria storia e tradizione e lo sguardo tenacemente rivolto al futuro: sul podio, infatti, quest’anno come in tutte le edizioni precedenti, Riccardo Muti, a dirigere la “sua” Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, che ha fondato nel 2004 ed è composta da nuova generazione di musicisti under 30 provenienti da ogni parte d’Italia.
L’evento, alla presenza del Ministro dei Beni Culturali Franceschini e trasmesso in diretta dalla Rai, proporrà un programma quasi interamente mozartiano, ad eccezione della pagina di apertura, Rêverie di Alexandr Nikolaevič Skrjabin: il soprano Rosa Feola presterà la sua voce per mottetto Exultate, jubilate KV 165 e l’Et incarnatus est dalla Messa in do minore KV 427, cui farà seguito la Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551, “Jupiter”.
Il festival proseguirà poi fino al 30 luglio con circa quaranta appuntamenti in cartellone, appositamente studiati per garantire l’ingresso alla Rocca Bracalone a circa dei 250 spettatori muniti di dispositivi di sicurezza e secondo un sistema di turnazione. Il calendario dettagliato, insieme alle modalità di accesso agli eventi, sarà annunciato a breve.
Info: ravennafestival.org
Silvia Del Zoppo