“Classico” ma “giovane”: il Südtirol festival merano.meran 2020

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Entra nel vivo l’edizione 2020 del südtirol festival merano.meran: dopo le  serate pre-festival, la cui inaugurazione è stata affidata agli archi della World Orchestra for Peace diretti da Valery Gergiev (nella foto di Damian Pertoll), al via i sette cicli tematici della manifestazione. Che si tratti di Classic, barocco, colours of music, soirée classique, mystica, vox humana eyoung artists portrait, il comun denominatore delle 24 proposte concertistiche è certamente l’eccezionale caratura degli artisti in cartellone.

E così, per il ciclo classic, la proposta conta nove imprescindibili appuntamenti con Patricia Kopatchinskaja e il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini (31 agosto), interpreti di pagine vivaldiane e di musica contemporanea italiana; Fazil Say (4 settembre) che tributa un intenso omaggio pianistico a Beethoven con le Sonate op. 13, 57 e110; Christina Pluhar e l’orchestra L’Arpeggiata(8 settembre), con repertori barocchi, tradizionali e improvvisati. E poi Kristian Järvi,alla guida della Baltic Sea Philharmonic Orchestra (10 settembre); il Signum String Quartet, che accompagna l’attrice Krista Posch nella lettura delle lettere di Kafka, indirizzate proprio da Merano alla fidanzata Milena Jesenská (14 settembre). Tra i pianisti, Lucas Debargue si cimenta con Ravel, Scarlatti e Liszt (17 settembre); a seguire il giovane Jan Lisiecki e i Festival Strings di Lucerna interpretano Chopin, Schumann e Dvorak (19 settembre). Chiude l’offerta musicale Gergiev, alla guida della Mariinsky Orchestra di San Pietroburgo, con musiche di Beethoven e Mendelssohn (20 settembre).

Tra le proposte giovani e “ribelli” si segnalano il gruppo Symphoniacs, alla ricerca di nuove dimensioni tra classica pop ed elettronica (2 settembre), il Jazz Trio Dieter, con un Beethoven in chiave jazz (16 settembre) e infine l’ensemble Janoska, che promette “rivoluzioni” stilistiche da Mozart ai Beatles (9 settembre).

Per gli amanti degli archi con e senza pianoforte, il 5 settembre sarà la volta del Trio Wanderer, con musiche di Brahms e Schubert, il 30 agosto del Pavel Haas Quartet, interpreti di Suk, Martinů e Beethoven, mentre l’esordiente Novus String Quartet propone alcune tappe della letteratura quartettistica, spaziando da Haydn e Beethoven fino a Šostakóvič (29 settembre).

Da non perdere poi le interpretazioni bachiane di Mario Brunello (1 settembre), cosi come le sonorità adamantine e penetranti del celebre ottetto vocale Voces 8 (18 settembre).

Tra le proposte vocali, attesissimi anche il Südtiroler Vokalensemble, che presso il Duomo di Merano affronta brani da Rossini al minimalismo “dissidente” di Pärt, Vasks, Kancheli e Silvestrov, oltre a una nuova commissione del meranese Marcello Fera (11 settembre) e infine i Tallis Scholars, ensemble londinese che propone un excursus nella musica sacra monodica e polifonica di diversi ambiti cronologici (3 settembre).

Info:  meranofestival.com

Silvia Del Zoppo

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