Angela Lazzaroni e Chiara Nicora condividono ottimi maestri (Alvini, Dantone, Fadini) e la passione per gli strumenti antichi. Insieme suonano tre tastiere diverse: clavicembalo, fortepiano e pianoforte

Un’amicizia che è diventata una collaborazione musicale: è ormai da cinque anni che Angela Lazzaroni e Chiara Nicora si esibiscono come duo tastieristico a quattro mani. Hanno in comune un amore per gli strumenti antichi e per il loro repertorio, un profondo background con altre formazioni cameristiche e la dedizione all’insegnamento. Nel cd download di Amadeus ci presentano un repertorio poco conosciuto, ma di grande interesse, di brani composti a cavallo tra ’700 e ’800 ed eseguiti su tre tastiere diverse, clavicembalo, fortepiano e pianoforte.
Innanzitutto, come si è formato il vostro duo? Come avete iniziato a fare musica e come vi siete conosciute?
A.L. «Curiosamente ci alternavamo a fare le clavicembaliste delle stesse orchestre da camera di Milano; io studiavo clavicembalo in Conservatorio e Chiara alla Scuola Civica, dove avevo studiato pianoforte e dove, grazie alla mia insegnante, è nato in me il desiderio di approfondire la musica antica. Nel tempo le occasioni per frequentarci si sono intensificate, così a Chiara è venuta l’idea di suonare a quattro mani un repertorio poco frequentato, come quello che presentiamo per Amadeus».
C.N. «È stato bello approfondire quest’amicizia grazie alla musica».
Come siete approdate all’utilizzo di strumenti precedenti al pianoforte, come il clavicembalo e il fortepiano?
A.L. «Dopo il diploma di clavicembalo i due incontri fondamentali sono stati con Emilia Fadini e Ottavio Dantone, che mi hanno fatto intravedere la profondità dell’interpretazione nella musica barocca e la necessità di conoscerne le fonti.
È un mondo talmente vasto che io posso avvicinarmi da un piccolo angolo, e questo potrebbe essere un umile tentativo, presentando alcuni brani di un mondo che ruotava intorno a Mozart e a Beethoven, dove alcuni musicisti erano uomini di cultura, come Ries o Czerny, ma anche profondi conoscitori del contesto musicale dell’intera Europa, come Johann Christian Bach, o imprenditori di successo, come Pleyel».
C.N. «L’incontro con Laura Alvini è stato fondamentale per il mio approccio alla musica antica. Da vera Maestra mi ha insegnato l’importanza di uno studio attento al testo musicale e mi ha trasmesso la passione e la dedizione alla ricerca e allo studio, prima sul clavicembalo e poi sul fortepiano.
Laura diceva spesso “Il pericolo è il mio mestiere”. In effetti suonare su uno strumento storico è uno stress doppio. Bisogna sempre calcolare che un tasto non suoni, che lo strumento non tenga l’accordatura e tante altre variabili. Non sono strumenti perfetti, eppure il suono del passato e il profumo di antico e di storia racchiuso in quei pezzi di legno stagionato ci attraggono come una calamita».
Come avete scelto il repertorio che ci presentate in questo cd?
C.N. «Prima di arrivare a questo programma, originale per pianoforte a 4 mani, abbiamo cercato e suonato molta musica. Il repertorio per questa formazione è sconfinato. Andava molto di moda a cavallo tra ’700 e ’800 perché permetteva di stringere amicizia tra gli esecutori, di approfondire e capire meglio il discorso musicale, l’uguaglianza, l’armonia, la linea melodica, sempre divertendosi.
Nel ’700 il confine tra le tastiere (cembalo, clavicordo, fortepiano e talvolta organo) non era ben definito, anche sui frontespizi delle edizioni a stampa. Si utilizzava quello che si aveva a disposizione. Il fortepiano all’epoca era la novità che solo i benestanti potevano permettersi, perché aggiungeva potenza e precisione meccanica con grande rapidità. Abbiamo scelto il repertorio in base al criterio di varietà e piacevolezza. L’obiettivo principale di questa musica domestica, spesso affidata a donne o “amatori”, era l’intrattenimento.
La scelta degli strumenti è stata dettata dal periodo storico e dalla scrittura o tessitura dei singoli brani; viene resa meglio ora dalla brillantezza del clavicembalo ora dalla morbida voce del fortepiano. Per quanto riguarda il pianoforte siamo contente di aver utilizzato uno strumento moderno ma un po’ datato: un Blüthner grancoda del 1954 dal sapore antico».
A.L. «I tre strumenti provengono dalla bellissima Villa Bossi, sul lago di Varese, dove vengono costruite tastiere storiche. In ogni stanza si possono trovare fortepiani, clavicembali, pianoforti. Un posto fantastico».
Sarà possibile ascoltare questo repertorio dal vivo?
C.N. «Ci auguriamo che il confronto tra gli strumenti e la conoscenza di questo repertorio possa interessare futuri organizzatori, magari presentando il programma in forma di lezione-concerto. Abbiamo in programma la pubblicazione del cd e alcune date estive».
Quali sono i vostri progetti futuri, singolarmente e come duo?
A.L. «Fare concerti dove siano presenti pianoforte, clavicembalo e fortepiano non è semplice. Spesso per i nostri concerti portiamo il mio clavicembalo Mascheroni, copia moderna di uno strumento del ’700. Ciò che ci sorprende è che il pubblico apprezza molto i pezzi che suoniamo: è un mondo che aiutiamo a riscoprire con la bellezza del suonare insieme.
Gli ascoltatori ci chiedono spesso di poter acquistare un nostro disco, e questa è stata l’occasione giusta per realizzarlo! Vorremmo davvero portare questo repertorio in concerto, magari abbinato a nomi più noti, come Mozart o Bach, o a compositori moderni. In parallelo al Duo lavoriamo con altre formazioni. Io accompagno cantanti, suono in duo e trio con violino e violoncello; collaboro con alcune orchestre da camera, tra cui i Pomeriggi Musicali».
C.N. «Io sto terminando l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Beethoven trascritte da Hummel per quartetto; è stata un’avventura bella e utile. Parallelamente suono da 24 anni in duo pianistico con Ferdinando Baroffio, mio marito, e con altre formazioni da camera».
di Claudia Abbiati
Info download
A QUATTRO MANI
Musiche per cembalo, fortepiano e pianoforte
Johann Christian Bach, Leopold Kozeluch, Ignace Pleyel, Ernst Wilhelm Wolf, Carl Czerny, Friedrich Wieck, Ferdinand Ries
Angela Lazzaroni e Chiara Nicora
accedere al sito belviveremedia.com/amadeus e inserire il codice AL342CN18