È tra i più riconosciuti festival estivi della Regione Friuli Venezia e tra le più seguite rassegne musicali classiche delle Alpi. Si chiama Carniarmonie e quest’anno compie ventisette primavere. Un festival storico ma sempre al passo coi tempi, capace di coniugare idealmente e concretamente le meraviglie paesaggistiche, storiche e produttive della terra che lo ospita – la Carnia, al confine con l’Austria -, con un’offerta culturale che guarda alla musica colta, al jazz, all’etnica, alle contaminazioni, inserendo nell’ampio contenitore anche mostre, esposizioni, reading e incontri, capace di soddisfare i gusti di giovani e meno giovani.
Sono cinquanta quest’anno i concerti in cartellone compresi gli eventi collaterali, dal 14 luglio al 14 settembre, per un format capace di dialogare con associazioni, enti culturali, attività produttive, tanto da creare un ampio bacino d’interessi per una Carnia da vivere a 360 gradi.
Diretto artisticamente dal noto clarinettista Claudio Mansutti, alla testa della Fondazione Luigi Bon di Colugna che organizza da sempre il festival, Carniarmonie ospita anche quest’anno artisti di fama internazionale, per una programmazione che sa far dialogare i “big” con giovani musicisti, tra cui molti friulani, i più promettenti e riconosciuti in Italia e all’estero. Un gioco sinergico votato non solo alla divulgazione ma anche alla trasmissione di saperi e conoscenze d’arte. Una forma mentis che ha visto inoltre la costituzione di un’orchestra sinfonica all’interno di Carniarmonie, l’Orchestra Giovanile Alpina (OGA), forte dei suoi 40 giovani elementi, dai 18 ai 25 anni, diretti e preparati di volta in volta da artisti dalla carriera internazionale. Sarà appunto l’OGA a inaugurare questa nuova stagione, sabato 14 settembre alle ore 20.45, in un luogo storico come l’Abazia di San Gallo a Moggio Udinese. Con loro ci saranno i friulani, il pianista Matteo Andri e la violinista Laura Bortolotto, tutti diretti dalla bacchetta del bulgaro Grigor Palikarov per l’esecuzione di grandi pagine di Mozart, con l’”Adagio e fuga” per archi K 456 e la “Sinfonia n. 29 in la maggiore” K 201, a dialogo con il “Concerto per violino, archi e pianoforte” di Mendelssohn.
Numerosa la presenza di solisti, ensemble e orchestre di rilievo all’interno della ricca programmazione, tra cui spicca il grande violoncellista Mario Brunello, un amico di Carniarmonie. Sarà lui a chiudere la rassegna venerdì 14 settembre con un concerto spettacolo dal titolo “Danze Lacrime e Lamentazioni” nella Chiesa di S. Stefano a Piano di Arta Terme. Con lui l’attrice e cantante Francesca Breschi e il più famoso suonatore di duduk al mondo: Gourgeni Dabaghyan. E ancora: la Kazakh State Chamber Orchestra con la violinista Aiman Mussakhajayeva, l’artista più ammirata della repubblica Kazaka, il direttore Bakhytzhan Mussakhajayeva e il duo pianistico Schiavo-Marchegiani (25 luglio a Tolmezzo),
i fenomeni mondiali della fisarmonica direttamente dalla Russia: Viacheslav Semionov, il più grande compositore e musicista vivente di bayan, sua moglie Nataliya Semionova, talento alla domra, e Lev Lavrov, giovane pupillo dei grandi fisarmonicisti mondiali (28 luglio a Sauris). C’è anche il Roma Jazz 5et, apprezzatissima band italiana seguitissima all’estero (5 agosto a Comeglians), l’Umbria Ensemble (6 agosto a Zuglio), in programma il capolavoro “Nabucco” (8 agosto a Tolmezzo) con la direzione di Eddi de Nadai e la regia di Alberto Paloscia. Attesissimo anche il Trio di Parma (17 agosto a Malborghetto) e l’ensemble Silete Venti! con l’oboista Simone Toni e il suo strumento in avorio, fedele copia del manufatto realizzato dal carnico Giovanni Maria Anciuti vissuto tra Sei e Settecento (25 agosto a Forni di Sopra).
Immagine di copertina: Mario Brunello