Bologna: Michele Mariotti ha chiuso la stagione sinfonica

in News
  1. Home
  2. News
  3. Bologna: Michele Mariotti ha chiuso la stagione sinfonica

Grande entusiasmo del pubblico per il concerto che ha chiuso la stagione sinfonica del Teatro Comunale di Bologna: giovedì 30 novembre Michele Mariotti ha diretto l’orchestra della storica istituzione cittadina in un programma che ha accostato alla Sinfonia n. 6 di Schubert il Concerto per orchestra di Bartók. Accostamento inusuale, ma molto riuscito, che ha visto un’orchestra spumeggiante alternare al buonumore ed alla spensieratezza della sinfonia schubertiana la grande ricchezza comunicativa del pezzo bartókiano.

Composta tra la fine del 1817 e l’inizio del 1818 e definita “La piccola” per distinguerla dalla Sinfonia n. 9 ribattezzata “La grande”, la Sinfonia n. 6 in Do maggiore di Schubert è nota al grande pubblico per la placida spensieratezza che la pervade, per la baldanza dei motivi, per la ricchezza dei colori orchestrali proposti. Composizione di grande interesse, questa sinfonia vede Schubert muoversi sulle orme dei grandi maestri del classicismo viennese, ma lascia trapelare chiaramente anche un altro spunto: l’opera italiana di Rossini e tutta la carica di vitalità che essa stava portando con sé diffondendosi repentinamente in tutta Europa.

Temi spiritosi ed estroversi attraversano la sinfonia in un continuo rimbalzare del materiale tematico tra gli archi e i legni, un fil rouge che introduce la seconda parte della serata ed i soli orchestrali del Concerto per orchestra, composizione così definita da Bartók al fine di renderne implicito il germe ispirativo: quello di un concerto in cui tutti gli strumenti dell’orchestra fossero a turno, da soli o a piccoli gruppi, solisti. La spigliata esuberanza della “Piccola” è quindi ritornata nelle due coppie di movimenti esterni del Concerto, all’interno dei quali il compositore ha racchiuso l’oasi meditativa dell’Elegia centrale. Esuberanza, poliritmicità e vividezza dei colori fanno di questa composizione, realizzata nel 1943, un affresco ricchissimo di sfumature ed un pezzo di grande comunicatività, capace di parlare agli ascoltatori attraverso un linguaggio ritmico, melodico ed armonico che risulta sempre terso e luminoso, chiaro e “parlante”.

Lunghi applausi hanno omaggiato Mariotti, certamente uno dei direttori d’orchestra più apprezzati dal pubblico cittadino e dalla critica, vincitore del “Premio Abbiati” come miglior direttore d’orchestra del 2016 conferitogli dall’Associazione nazionale italiana critici musicali. I prossimi appuntamenti bolognesi di Mariotti, direttore musicale del Teatro Comunale dal 2014, lo vedranno impegnato in alcuni intensi programmi sinfonici (Beethoven e Mahler a febbraio; lo Stabat Mater di Dvořák a marzo in San Petronio e quello di Rossini a maggio presso l’Archiginnasio; De Pablo, Ravel, Prokof’ef, Brahms, Dvořák a novembre al Teatro Manzoni) e nell’allestimento di tre opere: La Bohème (gennaio 2018), Don Carlo (giugno 2018) e Don Giovanni (dicembre 2018).

Prove aperte alla Filarmonica della Scala
Humboldt-Universität: una conversazione con Simon Reynolds

Potrebbe interessarti anche

Menu