«Il programma del 61° Festival Internazionale di Musica Contemporanea riassume e si ispira a tutte le idee progettuali che hanno portato, dal 2012 al 2016, a una interpretazione sempre più allargata del concetto di “contemporaneità” che vuol estendere il campo d’indagine e valorizzazione a un ampio panorama di istanze e generi della creatività musicale del nostro tempo». Così Ivan Fedele, Direttore del Settore Musica della Biennale di Venezia, presenta la rassegna al via il 29 settembre.
«Il tema dell’Oriente», continua Fedele, «è un importante filo rosso che lega tra loro molti dei concerti del programma. Un filo rosso che si snoda tra i solchi profondi delle pratiche di una tradizione sempre viva che irrora i sentieri della creatività di molti degli autori più rappresentativi di quella ampia regione del continente asiatico che include Cina, Corea e Giappone. Autori che, peraltro, hanno un rapporto di frequentazione se non addirittura di coniugazione con l’Occidente».
Non a caso a Tan Dun, poliedrica figura carismatica della musica del nostro tempo, quest’anno va il Leone d’oro alla carriera; e nel concerto di premiazione con l’Orchestra Sinfonica Rai verranno presentate in prima italiana tre sue composizioni: Concerto for Orchestra (da Marco Polo), The Tears of Nature e Secrets of Wind and Birds, che sarà Tan Dun stesso a dirigere (30/09).