La biblioteca ideale? Fantastiliardi di musiche

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C’è musica su Marte

Sapete quante melodie di 15 note si possono comporre con re, mi, fa diesis, sol, la? Un po’ più di 30 miliardi. Idee per una biblioteca musicale

biblioteca musicaEra il 1941 quando Jorge Luis Borges scrisse La biblioteca de Babel. È il racconto cui debbo l’esperienza più esaltante del bello e del sublime (per dirla col vecchio Kant) fusi insieme. Quella Biblioteca immaginaria contiene tutto ciò che è possibile scrivere in 410 pagine con le lettere dell’alfabeto, ossia un numero incalcolabile di volumi. Basti dire che la stima degli atomi contenuti nello spazio conosciuto è un numero formato da un’ottantina di cifre (diciamo: 10 seguito da 80 zeri). Il numero dei volumi della Biblioteca comprende invece più di 1.800.000 cifre. Dunque mi chiedo: cosa sarebbe un’analoga biblioteca musicale?

Tutta la musica del mondo

Prendiamo l’Inno alla gioia di Beethoven: cinque note della scala (re, mi, fa diesis, sol, la) per una sequenza melodica di 15 suoni; quattro battute di 4/4 e tutte semiminime (a parte la chiusa). Una semplicità estrema da cui è scaturito il miracolo che sappiamo. Ebbene, avete idea di quante melodie di 15 note si possono comporre con re, mi, fa diesis, sol, la? Un po’ più di 30 miliardi. Se volessimo farne una raccolta a stampa servirebbero milioni di volumi. E un musicista che dedicasse tutta la sua vita, dieci ore al giorno per 70 anni, a suonare questa collezione sterminata di semplicissime melodie, non arriverebbe ad eseguirne 100 milioni.

E quanti semplici contrappunti nota-contro-nota a quattro voci della medesima lunghezza potremmo comporre? Un numero di 42 cifre, cioè la metà degli atomi contenuti nell’Universo. Altro che “materiale esaurito”!

Ad Arnold Schönberg è attribuita una famosa frase, spesso citata come una boutade o una provocazione: «C’è ancora da scrivere tanta musica in do maggiore». Non è una battuta, bensì una verità matematicamente inconfutabile. Tutta la storia dell’umanità non basterà a esaurire le sterminate possibilità racchiuse in una semplice paginetta in do maggiore. E quanti possibili abbaglianti capolavori non sono mai usciti, né mai usciranno, dalle viscere di queste immaginarie biblioteche che l’Universo non basterebbe a contenere?

Giordano Montecchi

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