Back to Italy: Special Guest Jacopo Tissi

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Jacopo Tissi, giovane star della danza, da due anni ha lasciato l’Italia per entrare nel Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca. Il 27 e 28 gennaio sarà all’Auditorium Parco della Musica di Roma per il Gala Les Étoiles di Daniele Cipriani.

«Quando, due anni fa, sono stato invitato dal direttore Makhar Vaziev ad entrare nel Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca ho capito subito che si trattava di un’opportunità unica. Certo è stata una decisione ponderata: lasciavo il Corpo di ballo del Teatro alla Scala dopo una sola stagione, mi staccavo dal mio Paese e dalla mia famiglia. Ma se le scelte si rivelano felici sulla distanza, oggi posso dire di essere molto contento di quanto è successo sinora. Neppure l’accettazione di un ballerino straniero proveniente da un’altra Scuola, da parte di una compagnia notoriamente uniforme e chiusa qual è il Bol’šoj, è stata problematica.

Tutti si sono mostrati accoglienti con me, anche il pubblico e la stampa, come accade con chi ha doti e motivazione. Non ho avvertito affatto diffidenza, piuttosto curiosità nei miei confronti. Certo è importante conoscere e comprendere da subito il famoso “stile Bol’šoj”, radicato nel metodo pedagogico della scuola moscovita e trasmesso alle giovani generazioni da leggendari ex danzatori. Io ho iniziato col vedere tutto il repertorio della compagnia, chiudendomi nel frattempo in sala ballo a lavorare duramente, sulla tecnica e sull’artisticità. E sono fortunato a studiare con il mio “pedagog”, l’ex Primo ballerino Aleksandr Vetrov, ottimo insegnante e grande persona, che mi sostiene artisticamente e anche moralmente con la sua costante presenza. La sua influenza sul mio modo di danzare è fortissima, volta a quella maniera tipica del Bol’šoj che riconosciamo nella grandezza dello stile e nell’intensità dell’interpretazione. Ma qui ho scoperto anche un modo diverso di affrontare la scena: sentendo il balletto e godendomi il ruolo. Così sono arrivato alle parti principali dei balletti Études di Lander, Il Lago dei cigni nella versione di Grogorovič, Diamonds da Jewels di Balanchine, che ho danzato da guest anche al New York City Ballet. Recente è la nomina a Primo Solista: un riconoscimento importante nel mio percorso di crescita.

Ora mi sto preparando a debuttare nella Bella addormentata versione Grigorovič, il prossimo 4 febbraio accanto alla Prima ballerina Anna Nikulina, e aspiro agli altri classici del repertorio, anche se la compagnia è sempre più aperta a nuove creazioni. Forte è inoltre l’investimento sui giovani promettenti, tipico del sistema russo e caratteristico della visione di Vaziev, che è per me una figura di riferimento sin da quando era direttore del Ballo alla Scala.

Quanto alla vita qui, mi sono ben ambientato. Parlo abbastanza bene il russo, fondamentale per comprendere la Russia, che resta per noi un altro mondo, ma Mosca è una città molto interessante, dove noi ballerini godiamo di grande popolarità.

Intanto sono felice di tornare a danzare in Italia, sabato 27 e domenica 28 gennaio, all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel Gala Les Étoiles di Daniele Cipriani, dove presenterò due pas de deux tratti da Diamonds e da Rajmonda accanto alla giovane Solista Alëna Kovalëva. C’è molto interesse per questo mio primo ritorno sulle scene italiane e ne sono felice».

Foto di copertina:  Ph. Alexander Yakovlev

(Testo a cura di Valentina Bonelli)

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