Il 2 agosto Anna Maria Sarra sarà Euridice nell’Orfeo di Porpora al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca. Orfeo sarà interpretato da Raffaele Pe. Sul podio George Petrou. Regia, scene, costumi e luci sono di Massimo Gasparon.
Cantare a Martina Franca è come essere a casa. La luce, i colori, i profumi mi rimandano a quando, ragazzina, attraversavo il corso della mia città, Matera, per andare in conservatorio a studiare. La luce tutta particolare di questi luoghi, la luce “bianca” e “brillante” delle pietre riscaldate dal sole. La luce. Quella che noi cantanti cerchiamo in un suono, nella nostra voce. Quella che ha Euridice, il personaggio che interpreterò al Festival della Valle d’Itria. Euridice è un personaggio frizzante e la sua umanità è perfettamente espressa dalla musica di questo Orfeo, “pasticcio” di Porpora eseguito per la prima volta in tempi moderni a Martina Franca, in un’unica data il prossimo 2 agosto.
L’Orfeo di Porpora
Questa versione del mito mette in evidenza delle sfaccettature del personaggio che in altre composizioni, per esempio nell’Orfeo di Monteverdi – in cui ho pure avuto modo di cantare – venivano trascurate. Se all’inizio incontriamo una ragazza che si presta al gioco della seduzione, in una sorta di triangolo amoroso con Orfeo e Aristeo, successivamente, nell’aria con i violini del secondo atto, nel momento in cui Euridice conferma il suo amore a Orfeo, è come se sentissimo acqua fresca zampillare. Il loro è un amore vero e luminoso, come quello per la Musica, antica compagna di Orfeo.
Come vuole il mito, la luce di Euridice si estingue nel giorno delle sue nozze e qui Porpora le regala una pagina di musica intensa e straziante. Una marcia funebre che costringe la mia voce, quella di Euridice, a spegnersi. Questo è l’unico pezzo scritto da Porpora stesso a cui darò voce: gli altri, come di consueto nei “pasticci”, appartengono a vari autori, nel mio caso in particolare a Hasse o Araja.
Il canto di Orfeo riporterà Euridice in vita, vincendo le leggi divine e del creato. E il loro amore finalmente potrà davvero risplendere. L’importanza e la bellezza della riscoperta musicologica di Orfeo consistono proprio in questo. In fondo, se noi abbiamo ricevuto una voce, è per raccontare la profondità dei sentimenti, universali e assoluti nel tempo, e per accendere una luce, pur piccola che sia, nell’anima di chi ci ascolta.
Anna Maria Sarra
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