Alle origini di un classico come La Bamba: da Ritchie Valens ai Los Lobos

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Nel 1987, un brano storico torna in classifica, e lo fa in maniera sontuosa, puntando dritto ai primi posti: si tratta de “La Bamba”, un classico reinterpretato dai Los Lobos.

Ovviamente il fenomeno non è casuale: la band di Los Angeles lo ripropone infatti per la colonna sonora del film di Luis Valdez che, prendendo il titolo dalla canzone stessa, racconta la vita e il successo musicale di Ritchie Valens, fino alla sua tragica scomparsa. Ed è proprio a Valens che, alla fine degli anni ‘50, si deve la notorietà del pezzo.

Eppure, per quanto la sua interpretazione sia scolpita a caratteri cubitali nella storia del rock’n’roll, non si tratta di un brano originale, almeno non del tutto. “La Bamba” è infatti una canzone tradizionale le cui origini si perdono, almeno secondo le fonti disponibili, agli inizi del secolo scorso.

Le sue radici affondano nel cosiddetto “son jarocho”, lo stile musicale tipico della regione messicana di Veracruz, nella quale sono assorbiti elementi spagnoli e africani, accanto ad alcuni indigeni. Il nome stesso sembra ricondurre al verbo “bambolear” (oscillare), a sottolineare il ritmo frenetico, che invita alla danza.

Tra le prime testimonianze compare una registrazione datata 1939 di  Alvaro Hernández Ortiz. Pochi anni dopo, dalle feste tradizionali, la canzone, il cui testo può variare nelle diverse improvvisazioni, si fa strada nei night club messicani, passando poi tra le fila di popolari gruppi mariachi e finendo direttamente nella campagna elettorale del presidente Miguel Alemán Valdés, per raggiungere il mercato discografico degli Stati Uniti.

Proprio qui, nel 1958, il giovane Ritchie Valens, di origini messicane, mutua la lezione tradizionale innestandola sui canoni del rock’n’roll e suonando la sua versione con chitarra acustica ed elettrica, basso, piano e batteria.

Tre decenni più tardi, la traccia viene riproposta nel film dai Los Lobos, altresì protagonisti di numerosi brani nella colonna sonora, accanto ad altri artisti: tra questi, gli Stray Cats di Brian Setzer con “Summertime Blues” di Eddie Cochran, Bo Diddley con “Who Do You Love?” di Ellas McDaniel e Marshall Crenshaw con “Crying, Waiting, Hoping” di Buddy Holly.

Immagine di copertina: Ritchie Valens

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