Oltre un migliaio di generi musicali: tale è il patrimonio di un paese straordinario come il Perù che, almeno secondo gli studi archeologici più recenti, compone musica da oltre 6.000 anni.
Inevitabilmente, quando la cultura occidentale giunge ai piedi delle Ande, l’incontro tra due culture dissimili non può che fondersi in una nuova sensibilità: nasce così la Huayno, una danza che esiste ben da prima dell’arrivo degli spagnoli e che anzi è componente fondamentale nelle cerimonie religiose degli Incas. Questa antica forma coreutica esiste ancora e, nei territori andini peruviani e boliviani, è accompagnata da canti in lingua Quechua.
La sua particolarità risiede nella fusione tra la tradizione popolare delle zone rurali con la musica ballabile urbana, combinata con i generi musicali più moderni, introdotti per l’appunto dall’arrivo europeo. È una danza di coppia allegra, eseguita da ballerini con costumi colorati e realizzati in lana di lama. Il canto è accompagnato da una melodia eseguita al flauto e da strumenti a corda, come bandurria e charango, sovente uniti ad altri quali il violino e la chitarra. Per sua natura versatile, i suoi canoni mutuano in base alla regione e, con essi, anche i nomi con cui è conosciuta.
Una postilla: questa danza non è estranea alla cultura di massa: basti pensare al brano El cóndor pasa di Daniel Alomía Robles (musicista ed etnomusicologo) che, nel 1970, è stato reinterpretato da Simon & Garfunkel.
Foto di copertina Ph. Juan Rodriguez Stahlschmidt