Torna dal 29 novembre al 10 dicembre il “Reggio Parma Festival”, realizzato da I Teatri di Reggio Emilia insieme al Teatro Due e al Teatro Regio di Parma.
L’edizione 2017 ha per titolo “Il mondo di ieri, fra Dio e il Diavolo” e indaga sul primo Novecento e sulle sue contraddizioni: la fine degli imperi che si consuma fra il 1900 e il 1925 sconvogle infatti gli equilibri europei; la Prima Guerra Mondiale cancella il concetto di Dio e l’idea dell’origine divina del potere; le masse fanno il loro ingresso nella storia. All’interno di questo quadro, la vita artistica europea conosce una stagione ricca di contrasti, fra l’antico che cerca di tenersi a galla e il nuovo che avanza freneticamente. Il Reggio Parma Festival vuole fare proprio un racconto congiunto di questo periodo storico, e allo stesso tempo rafforzare la collaborazione tra le città di Parma e Reggio Emilia.
Si parte dai Teatri di Reggio Emilia che scelgono il tema della “Rivoluzione delle donne” da quattro punti di vista. Il 29, 30 novembre e l’1 dicembre 2017, al Teatro Cavallerizza, la vita autentica irrompe sul palcoscenico mettendo in crisi la finzione ne Il meraviglioso ordinario della regista Andreina Garella: in scena un gruppo di persone con disagi psichici, storie vere, di vita ordinaria, di desideri, di passioni. Il 2 dicembre Serena Dandini, Michela Murgia e Lella Costa, insieme a Matteo Caccia e Mauro Pescio, raccontano le storie di tre donne “rivoluzionariamente normali” in giro per la città di Reggio Emilia. A seguire, al Teatro Ariosto, Lella Costa interpreta La Traviata. L’intelligenza del cuore, una delle opere verdiane più intense. Accanto a quelle di Giuseppe Verdi, anche le musiche di Franco Battiato, Marianne Faithfull, Tom Waits nello spettacolo che andrà in scena in nuovo allestimento su Commissione del Teatro Regio di Parma per il Festival Verdi 2017 e di cui la Costa è anche autrice insieme a Gabriele Vacis. Reggio Emilia chiude il 7 e 10 dicembre al Teatro Municipale Romolo Valli, con il Faust di Charles Gounod. Anche qui un nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Modena e firmato da Simone Derai e Anagoor; sul podio dell’Orchestra dell’Opera Italiana e del Coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena, Jean-Luc Tingaud.
Fondazione Teatro Due di Parma racconta invece il grande fermento che in quel periodo vide gli artisti russi, tra cui Majakovskij, intrecciarsi con il nuovo potere dei Soviet dopo la presa del Palazzo d’Inverno. Il programma, dal tema “La notte bianca dei soviet”, è previsto dal pomeriggio alla notte del 2 dicembre presso il Teatro Due. Si comincia nello Spazio Shakespeare 1 del teatro, col film La signorina e il teppista, unico titolo cinematografico sopravvissuto di Vladimir Majakovskij che ne firma la regia insieme a Evgenij Slavinskij: la pellicola, ispirata al racconto di Edmondo De Amicis La maestrina degli operai, è la storia di un furfante innamorato della maestra di una classe collettiva di paese nella Russia pre-rivoluzionaria. Segue il pastiche poetico-teatrale tratto da Majakovskij e gli altri artisti del periodo, dal titolo I Poeti sulle mine, con Raffaele Esposito, Orlando Cinque, Anahì Traversi; e ancora l’installazione sonora La stanza della rivoluzione, un adattamento di Silvana Natoli da I dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed: la Rivoluzione bolscevica viene ricordata fra le note della Sinfonia n° 2 di Šostakovič, la voce narrante di Elio De Capitani registrata in quadrifonia e una cassa multidirezionale, in modo da dare al pubblico la sensazione che tutto stia realmente accadendo in quel momento. In serata si continua col concerto del Trio Kanon che interpreta le musiche di Šostakovič e con Les adieux! Parole salvate dalle fiamme, un incontro di voci recitanti, musica e video in cui tre attori si confrontano con un ensemble di quattro musicisti. A chiudere il contributo del Teatro Due alla rassegna, la prima italiana di Jedermann, il dramma della morte del ricco, di Hugo von Hofmannsthal, poeta che indaga sulle sorti dell’Austria dopo la caduta dell’Impero. La rappresentazione, in forma semi-scenica, curata da Walter Le Moli, andrà in scena il 7 dicembre.
Il Teatro Regio di Parma approfondisce infine il tema del “Pactum diaboli” avvicinando compositori diversi che si ispirano tutti al mito di Faust. Due appuntamenti, il 9 e 10 dicembre: il primo nel Ridotto del Regio sarà un recital con le migliori pagine musicali dedicate a Faust (tra gli altri, Beethoven, Čajkovskij, Liszt, Schubert, Verdi, Wagner), eseguiti in versione da camera con accompagnamento al pianoforte e in alternanza alla lettura di versi del poema di Goethe. Domenica 10 dicembre, invece, presso la Sala di scenografia del Regio, va in scena L’uomo senza ombra: i versi di Chamisso, i lieder di Schumann e le illustrazioni rielaborate da Yuri Napoli si affiancano in questo appuntamento dedicato ai più piccoli e alle famiglie. Protagonisti il mezzosoprano Stefanie Irany, il baritono Günter Haumer, la voce recitante di Sergio Basile, accompagnati al pianoforte da Ani Takidze. A seguire, nella sera, si torna nel Ridotto con l’Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini, diretto da Michelangelo Mazza, che interpreta Stravinskij insieme alla voce recitante di Sergio Basile.
Immagine di copertina: Serena Dandini