La nuova programmazione autunnale firmata laVerdi eredita dalla Beethoven Summer – l’iniziativa dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi che in luglio e agosto ha visto andare in scena una serie di concerti dedicati al genio di Bonn – l’intraprendenza e l’aspirazione alla rinascita. Un palinsesto che strategicamente sceglie di muoversi su base trimestrale, all’insegna di due parole-chiave: “sicurezza” e “creatività”. La prima assicurata dal più rigoroso rispetto di tutti i protocolli a tutela di spettatori e lavoratori dello spettacolo, la seconda dalla ferma volontà di non rinunciare alla consueta offerta concertistica a 360° gradi e, anzi, giovarsi del nuovo assetto orchestrale per programmi “fuori dagli schemi”.
L’Orchestra de la Verdi, infatti, che al completo include circa una novantina di esecutori, si presenterà “dimezzata” in due ensemble di 35 musicisti ciascuna. Ma non per questo verrà meno ad una vocazione “di ampio respiro”, dal Barocco al Novecento, perseguìta da ormai più di cinque lustri: dunque non solo repertori barocchi e classici, che per loro natura prevedono un contenuto numero di esecutori, ma incursioni in diversi generi e stili, secondo la consueta varietà della programmazione artistica: un ricco ventaglio di proposte originali distribuite lungo l’intero arco della settimana, con un numero di date quasi raddoppiato rispetto agli anni precedenti, in risposta alle limitazioni agli accessi in sala.
Procedendo con ordine, i concerti sinfonici constano di 13 appuntamenti, dalla fine di questo mese sino al 20 dicembre, con tre/quattro repliche ciascuno. Inaugurazione il 20 settembre presso il Teatro alla Scala: sul podio Claus Peter Flor, per il terzo anno consecutivo Direttore musicale de laVerdi. In pogramma Taras Bulba di Leós Janàček, rapsodia sinfonica ispirata al racconto di Gogol’, affiancata ai Rückert-Lieder di Gustav Mahler, interpretati dal soprano Petra Lang.
Mahler protagonista anche di successivi appuntamenti: dal 24 al 27 settembre, sarà possibile ascoltare la Quarta Sinfonia (soprano Anna Lucia Richter), mentre dal 29 ottobre al 1° novembre, la Prima, ambedue naturalmente nella versione per orchestra da camera. Inoltre, il 12, 13 e 15 novembre, il tenore tedesco Julian Pregardien sarà interprete dei Lieder eines fahrenden Gesellen, oltre alle Cinq mélodies populaires grecques di Maurice Ravel, nella versione per voce e orchestra, sotto la bacchetta di Alondra de la Parra, che in chiusura dirigerà anche la suite orchestrale Appalachian Spring di Copland.
Altri due giovani direttori si avvicenderanno sul podio in questo primo trimestre: l’uno, volto noto al pubblico dell’Auditorium, condurrà gli spettatori alla scoperta di Mondi romantici (Alpesh Chauhan, in cartellone l’ ’8, il 9 e l’11 ottobre), l’altro esordisce in Largo Mahler con un programma dedicato a John Adams e Felix Mendelssohn-Bartholdy (Thomas Guggeis, dal 5 all’8 novembre).
La Fuga al Nord prosegue e diventa il filo conduttore di un omonimo programma, dal 19 al 22 novembre, con l’estone KrIstjan Järvi, che dirige Arvo Pärt, Max Richter, Steve Reich, Sven Helbig e Ludwig van Beethoven, oltre a sue stesse musiche. Per chi preferisse la “route de l’est”, tuttavia, imperdibile la Sinfonia n.14 op.135 di Dimitri Šostakóvič, in programma il 26, il 27 e il 29 novembre: concerto che segna anche l’atteso ritorno del direttore Maxim Rysanov. Graditissimo rendez-vous pre-natalizio è poi l’appuntamento con Ian Bostridge (dal 17 al 20 dicembre), e le Folk Songs di Benjamin Britten, insieme alla Jupiter diretta da Jaume Santonja.
Numerosi del resto sono anche i solisti ospiti in questo primo trimestre: dal clarinettista Fausto Ghiazza (dal 1° al 4 ottobre 2020) al pianista Aaron Pilsan dal 22 al 25 ottobre, passando attraverso Le Stagioni del Mondo, proposta in cui la spalla de LaVerdi Luca Santaniello, insieme alla spalla dell’Ensemble laBarocca, Gianfranco Ricci, accostano le Stagioni vivaldiane a quelle di Piazzolla. Inoltre, solisti direttori come Wayne Marshall e Nicolas Altstaedt proporranno rispettivamente un focus sul repertorio per organo e orchestra (con il Concerto per organo in Sol minore di Poulenc affiancato alla Prima Sinfonia di Bizet) e violoncello e orchestra (Primo Concerto per violoncello e orchestra di Šostakóvič con la Sinfonia n.60 di Haydn).
Il palinsesto si chiude con il Messiah di Georg Friedrich Händel diretto da Ruben Jais insieme all’Ensemble vocale e strumentale laBarocca (16 dicembre) e il Concerto di Natale, in programma per il 19 e 20 dicembre, diretto da Luigi Ripamonti, con musiche tradizionali natalizie interpretate dal coro I Giovani de laVerdi.
Vasta anche l’offerta delle stagioni collaterali, ciascuna con tre appuntamenti: riprende infatti Crescendo in Musica, iniziativa dedicata ai più piccoli, il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Ma anche POPs, con un omaggio al compianto Ennio Morricone (3, 4 ottobre), e poi Halloween in compagnia della musica per il cinema Horror (31 ottobre, 1° novembre) e infine Symphonic Rock (28 e 29 novembre).
Tra le proposte concertistico-divulgative si segnalano anche 2×1, in cui il musicologo Fabio Sartorelli introdurrà al grande pubblico la musica del XX secolo, attraverso binomi che accostano compositori del Novecento storico a figure del passato: prendono così forma “conversazioni musicali” tra Ligeti-Mozart, Berio-Schubert e Schoenberg-Beethoven.
Infine, gli appuntamenti del ciclo Musica e Scienza vedranno protagonisti l’astrofisico Simone Iovenitti, che condurrà un singolare dialogo tra la musica di Mozart, Bach e le particelle subatomiche della materia e la neurobiologa Laura Ferreri, che, esplorando le basi neurali delle emozioni, introdurrà ai processi mentali implicati nell’ascolto musicale.
Info: laverdi.org
Silvia Del Zoppo
Photo credits: Studio Hanninen