Al via il Festival di Cultura Contemporanea Transart

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Dal 6 al 30 settembre fa il suo ritorno il festival di cultura contemporanea Transart. Fabbriche e chiese, parchi tecnologici e fortezze austriache, laghi e centri per la raccolta differenziata, serre, musei di storia locale, castelli: è un viaggio che unisce in un unico racconto i luoghi più imprevedibili dell’Alto Adige, invitando il pubblico a sfidare i propri limiti per provare ancora, di fronte al contemporaneo, un senso autentico di meraviglia. Transart pone domande, forza i limiti dell’orizzonte. Tocca, alza lo sguardo, motiva, parla a tutti.

Fra le esperienze di quest’anno: concerti amplificati da piccoli droni, chef e musicisti fianco a fianco per comporre un’unica orchestra, classici della letteratura riletti in chiave elettro-beat, mondi paralleli di luci e suono, notti di stelle e flamenco, dj-set iperbolici, concerti per voce in riva a un lago nero o… per campanacci nei pascoli sfiorati dal sole dell’autunno altoatesino.

La diciottesima edizione del festival si apre con una prima assoluta, oggi, su un giardino di opere d’arte. Fra di esse, le figure candide, allucinate e visionarie di Pawel Althamer, gli umoristici assemblaggi scultorei di Isa Genzken, le dichiarazioni politiche, impresse nel legno, di Jimmy Durham, i menhir di Adolf Vallazza. In questo labirinto si muovono le voci di due stelle della classica contemporanea e d’avanguardia, quelle della cantante e compositrice polacca Agata Zubel (nella foto), una massa di capelli neri, una voce capace di convincere e stregare, e del baritono Frank Wörner. Un percorso immaginato appositamente per Transart, che avrà come filo rosso un testo dello scrittore e drammaturgo tedesco Heiner Müller e le architetture di luce di Bartosz Nalazek che plasmeranno gli spazi industriali delle Officine FS fino a trasformarli in un luogo dalle infinite possibilità visive e sonore.

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