A.M.A.MI: l’Accademia di Musica Antica di Milano dalla corte al web

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La fase 2 di questo inedito percorso per uscire dalla pandemia che ha colpito il mondo intero è in corso. Dalle prime pagine delle maggiori testate giornalistiche affiorano notizie sul “cosa sarà”, sul “come sarà”. Riaprono gli esercizi commerciali, da oggi ci si potrà spostare sull’intero territorio nazionale senza autocertificazione, riprenderà finalmente l’agognatissimo campionato di calcio. Bene, ma la cultura? L’arte? La musicaRiprenderà anche quella, lentamente. Ad oggi il mondo culturale vive ancora una fase di incertezza. Ed è proprio quest’ultimo sentimento che muove i passi dell’ Accademia di Musica Antica di Milano (A.M.A.MI) che, seppur con «grande rammarico», come dichiarato dal presidente, Giovanni Iudica, ha rinviato  la stagione concertistica prevista per quest’anno, molto probabilmente alla primavera 2021. Ma l’imprevedibilità dell’andamento e della durata della pandemia di Coronavirus non hanno fermato però la macchina organizzativa dell’Accademia che vuole continuare ad essere vicina al suo pubblico. A tal scopo A.M.A.MI  propone una rassegna di sette appuntamenti trasmessi sulla nuova pagina Facebook.
Il programma permette a un pubblico più vasto e non solo ai fedelissimi ammiratori dell’Accademia di riascoltare alcuni dei concerti proposti nelle scorse stagioni nella speranza di poter «fare rivivere le grandi emozioni provate nell’ascoltare musica rara, spesso sconosciuta, che le grandi istituzioni musicali ignorano o dimenticano, ed eseguite grazie al sostegno di sponsor, artisti e complessi di fama internazionale».

Il progetto ha preso il via con l’ascolto dei Motetti concertati a due voci di Alessandro Stradella nell’interpretazione del Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi» diretto da Giovanni Acciai (nella foto). Si prosegue con il concerto eseguito il 4 maggio 2017 presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’appuntamento è incentrato sul tema Amore e pazzia con un vasto programma che muove da Tarquinio Merula fino ad Händel passando per Barbara Strozzi e Tomaso Antonio Vitali. L’esecuzione è affidata a Marina Bartoli (canto), Alessandro Palmeri (violoncello) e Claudio Astronio (organo e direzione). I successivi due concerti ci portano nelle baroccheggianti vie partenopee: il primo sarà all’insegna della Musica per cembalo a Napoli, fra Seicento e Settecento grazie al cembalista Enrico Baiano, il secondo, affidato alla maestria dell’Ensemble Zefiro, mette Napoli al centro del mondo con l’esecuzione di sonate e cantate di Händel, Scarlatti, Mancini e altri. Si continua con I Responsorj della Settimana Santa di Leonardo Leo interpretato dal Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi» diretto da Giovanni Acciai. Il successivo è la riproposizione del concerto del 16 maggio 2019 Lucrezia Borgia. Tra storia, mito e leggenda interpretato dalla Capella de Ministrers con Carles Magraner alla viola da gamba e direzione. L’ultimo appuntamento di questa rassegna è affidato all’Ensemble Micrologus con Patrizia Bovi al canto, arpa e direzione con Che mangerà la sposa? Una fagiana grigia programma musicale tra Quattro e Cinquecento ispirato ai richiami dei venditori ambulanti, alle ricette, ai canti carnascialeschi.

Info: accademiamusicanticamilano.eu

Federico Furnari

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