A Lugano l’Orchestra della Svizzera Italiana progetta un autunno in musica

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Anche Lugano tornerà finalmente a risuonare. L’Orchestra della Svizzera Italiana riparte con ottimismo, dopo mesi di silenzio forzato. «Non era facile prevedere tempi di riavvioma è giunto il momento di riappropriarsi della cultura», sottolinea il sindaco Roberto Badaracco, ribadendo il fondamentale valore dell’OSI nel tessuto socio-economico del cantone e della città. Annullati i concerti in programma fino a maggio e alcune tournéeDenise Fedeli definisce un cartellone autunnale di altissima qualità, riservandosi la possibilità di elaborare anche una stagione cameristica nella seconda parte dell’estate – e spera peraltro di poter offrire alla cittadinanza un concerto open air sulla Piazza del LAC diretto da Poschner. Da oltre 13 anni Direttore artistico-amministrativo dell’OSI, a settembre cederà il posto al manager grigionese Christian Weidmann, attualmente Sovrintendente dell’Aargauer Symphonie Orchester. «Lascio una orchestra che ha dimostrato qualità straordinarie, in sede e all’estero», dichiara la Fedeli. «Lascio uno staff amministrativo e produttivo scattante, autonomo, in grado di affrontare qualsiasi sfida. Sono sicura che il lavoro di questi anni farà da base al futuro». Un futuro cui guarda con fiducia anche Mario Postizzi, Presidente della Fondazione Orchestra della Svizzera Italiana e dell’Associazione Amici dell’OSI: «il Covid-19 mi ha dato la certezza del valore imprescindibile dell’OSI. Mi immagino cosa possa esserci nel caso in cui noi non avessimo l’OSI nel nostro territorio. […] Avere un’orchestra stabile qui è certamente un motivo di rassicurazione. L’OSI è sul campo». Grazie alla lungimiranza della amministrazione federale e cantonale, e al supporto dei fedeli sponsor e finanziatori, l’eccezionalità del momento di crisi non ha causato un problema di natura economica non gestibile da parte dell’OSI. «I nostri amici ci sono stati vicini», continua Postizzi: «la realtà supera i miracoli. Abbiamo trovato la soluzione con un supporto di 200.000 franchi all’anno per l’attività dell’orchestra, e in particolare dell’attività all’estero e per i giovani solisti all’inizio della attività artistica».

Certo, il problema del posizionamento dell’orchestra – in virtù delle norme igienico-sanitarie – è uno dei punti all’ordine del giorno. L’OSI fa fronte alla situazione, step by step, elaborando alcuni piani di gestione della massa orchestrale negli spazi del LAC: si pensa di collocare gli archi sul palcoscenico; i fiati nella platea, opportunamente distanziati fra loro. L’obiettivo primario è quello di rispettare le limitazioni imposte dalle nuove norme sanitarie – non è ancora noto però quante persone potranno accedere al LAC e in Auditorio ma i vecchi abbonati avranno la precedenza – senza comunque snaturare in alcun modo l’essenza stessa della musica: si punterà quindi a concerti «a misura artistica» per mantenere il consueto standard qualitativo.

A dar corpo al progetto ci penserà Markus Poschner (nella foto), Direttore Principale dell’OSI fino al 2025, fermo nel luminoso proposito di consolidare la reputazione internazionale della sua orchestra e di tornare a emozionare il suo affezionato pubblico. «Nessuno vuole dire che la nostra sicurezza sanitaria non abbia la massima priorità, ma le emozioni non sono da meno, questo non dovremmo mai dimenticarlo. […] Per questo non possiamo più aspettare a presentarvi sulla scena e suonare finalmente di nuovo per voi».

La programmazione 2020/2021 pone l’accento sulla musica italiana – in apertura e in chiusura campeggiano capolavori di Verdi e Rossini, che incorniciano memorabili pagine di Paganini, Dallapiccola e Cimarosa. Oltre la Stagione OSI al LAC (10 serate fra ottobre e aprile) e la mini-rassegna in Auditorio Play&Conduct (4 concerti, replicati nella Chiesa di San Biagio a Bellinzona, con 4 virtuosi d’eccezione), due eventi extra al LAC: il Concerto di San Silvestro con la leggenda del pianoforte Martha Argerich, diretta da Ion Marin, e il Festival di Pentecoste con la straordinaria violoncellista Sol Gabetta.

Inaugurazione di stagione il 1° ottobre con un solista brillante e innovativo, Nils Mönkemeyer (artista Sony Classical che con duttilità sa spaziare dal Settecento alla musica contemporanea – a lui si deve la riscoperta di molta letteratura originale per viola). Sarà impegnato nell’interpretazione del Concerto per viola e orchestra di Sir William Walton –inciso nel 2017 con Markus Poschner – masterwork del 1929 eseguito per la prima volta da Paul Hindemith e successivamente riorchestrato nel 1962. Si prosegue il 15 ottobre con il sensazionale pianismo del canadese Marc-André Hamelin. Sul podio il direttore parigino Fabien Gabel per un programma che accosta Puccini, Ravel (Concerto per pianoforte in sol magg.), Wagner e Bartók. Protagonisti dell’appuntamento del 29 ottobre sono il direttore François Leleux e l’enfant prodige Alexandra Dovgan, pianista tredicenne dal talento «armonioso in modo raro» (come ha detto Grigory Sokolov) che eseguirà il Concerto per pianoforte n. 23 in la magg. KV 488.

 Il 19 novembre Sergej Krylov offrirà una memorabile interpretazione del Concerto per violino n. 4 di Paganini, sotto la bacchetta di Leleux. A febbraio e a dicembre due appuntamenti con i due Concerti per pianoforte di Brahms, interpretati da Francesco Piemontesi, diretto da Poschner. Continua la collaborazione con il direttore svizzero Charles Dutoit: il 25 febbraio serata (neo)classica; l’ouverture de Il matrimonio segreto di Cimarosa e il balletto con canto in un atto Pulcinella di Stravinskij (solisti: Michela Antenucci, David Ferri Durà, Enrico di Geronimo) accolgono il Concerto per violino n. 5 in la magg. KV 219 affidato all’estro dirompente di Alena Baeva, pupilla di Mstislav Rostropovich e Seiji Ozawa elogiata dalla stampa internazionale per la sua «presenza magnetica». Non prendete altri impegni per il 25 marzo: tutti al LAC per ascoltare il portentoso e carismatico violoncellista spagnolo Pablo Ferrández in un concerto che omaggia Čajkovskij: più galvanizzanti Variazioni su tema rococò si potranno difficilmente ascoltare! Affiancate all’incanto dell’ouverture-fantasia dal Romeo e Giulietta e la Sinfonia n. 4 in fa minore dirette da Krzysztof Urbanski.

Diverse sono, inoltre, le collaborazioni dell’OSI: il 19 settembre concerto in Auditorio dedicato a Fauré nell’ambito della rassegna La Via Lattea; il 24 novembre al Teatro di Chiasso per i 100 anni dalla nascita di Arturo Benedetti Michelangeli con Musica nel Mendrisiotto; il 12 e 13 dicembre un balletto in collaborazione con il LAC; a inizio aprile l’atteso Concerto del Venerdì Santo con il Coro della RSI sotto la direzione di Diego Fasolis. Non mancheranno, infine, i concerti per le scuole e le numerose iniziative per i più piccoli e le loro famiglie.

Info: osi.swiss

Attilio Cantore

 

 

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