Spiriti, questo il tema della quattordicesima edizione del festival MITO SettembreMusica 2020. Torna, dal 4 al 19 settembre tra Torino e Milano, una delle kermesse musicali più attese: 80 i concerti previsti tra le due città. 1 ora la durata di ognuno. “Tutto italiano” il cartellone che, valorizzando i talenti “nostrani”, supera le limitazioni negli spostamenti internazionali dettati dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Una rimodulazione che segna una energica ripresa per il provato settore della musica classica in Italia. «Ci eravamo abituati a salutare il ritorno di MITO SettembreMusica come segno della ripresa delle attività musicali di Torino e Milano al termine dell’estate. […] Nel 2020 che stiamo vivendo, la ripresa di MITO prende un significato ancora più forte: fare di nuovo musica per tornare a vivere, superando le difficoltà», queste le parole di Chiara Appendino e Giuseppe Sala, Sindaci di Torino e Milano. Non la consueta parata di blasonate compagini orchestrali della scena internazionale, quindi, ma una concezione della proposta variata nei numeri – di interpreti sul palco e uditorio in sala – ma non certo nella qualità artistica. Significativa la carrellata di ospiti proposti, tra cui spiccano i nomi delle quattro giovani bacchette italiane più note su scala internazionale, Daniele Rustioni, Michele Mariotti, Alessandro Cadario e Sesto Quatrini, per la prima volta riunite in un solo cartellone. E, ancora, artisti del calibro di Ottavio Dantone, i tre più noti violoncellisti italiani, Mario Brunello, Enrico Dindo e Giovanni Sollima, e i pianisti Andrea Lucchesini, Benedetto Lupo, Emanuele Arciuli, Filippo Gamba, Davide Cabassi, Filippo Gorini, oltre allo storico duo composto da Bruno Canino e Antonio Ballista.
Spiriti, una traccia e un viaggio, tra sacro e profano, che spiega così il Direttore artistico Nicola Campogrande: «Sono diversi i territori entro i quali la musica ci mette in relazione con lo spirito ed è a questi che MITO quest’anno si dedica, declinando un tema, scelto molto prima dello scoppio della pandemia, che è diventato, in modo drammatico, ancora più attuale. […] Sarà un’edizione che permetterà al pubblico di accorgersi di quanto la musica ci unisce: seduti davanti a un pianista o a un’orchestra da camera, impegnati nell’ascolto di musica del passato o di brani appena composti, i cento centimetri che ci separeranno dalle teste dei nostri vicini diventeranno poca cosa. E, una volta di più, potremo specchiare tutti insieme le nostre emozioni in Mozart o in Čajkovskij, in Schumann o in Stravinskij, e guardare, con ottimismo, al futuro». Ad aprire questa quattordicesima edizione, venerdì 4 settembre al Teatro Regio di Torino e sabato 5 settembre al Teatro Dal Verme di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, sul podio Daniele Rustioni, solista la violinista Francesca Dego (nella foto). “Futuro”, il titolo del concerto che introduce il tema del festival. Un futuro inteso come dimensione spirituale nella memoria degli affetti di Souvenir d’un lieu cher op. 42 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella trascrizione per orchestra d’archi di Alexandru Lascae, nella lieta atmosfera della Serenata in mi maggiore per archi op. 22 di Antonín Dvořák, così come nell’immagine speranzosa dei pellegrini in Pilgrims per orchestra d’archi del compositore statunitense Ned Rorem, in prima esecuzione italiana.
La conclusione del festival sarà invece affidata all’Orchestra del Teatro Regio, a Torino il 18, e Milano, al Teatro Dal Verme il 19 settembre, sotto la guida di Sesto Quatrini, con Giuseppe Albanese al pianoforte e Sandro Angotti alla tromba, interpreti del concerto intitolato “Cinema” dedicato a pagine di musica classica protagoniste del grande schermo, dalla Danza ungherese n. 5 di Johannes Brahms del film di Charlie Chaplin “Il grande dittatore” (1940), al Notturno dal Quartetto per archi n. 2 in re maggiore di Alexander Borodin, dalla colonna sonora di “007 – Zona pericolo” di John Glen (1987), per citarne alcuni. Su Radio3 sarà inoltre ascoltabile la diretta della maggior parte dei concerti serali.
Info: mitosettembremusica.it
Luisa Sclocchis