West Side Story al Carlo Felice di Genova

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Quando il Teatro Carlo Felice di Genova aveva annunciato che la stagione 2017/2018 sarebbe stata inaugurata con un musical, forse per la prima volta in Italia da parte di un Ente Lirico, molti avevano storto il naso.

Dopo aver sentito i commenti e gli applausi (certo non di circostanza) alla “prima” del 19 ottobre, si può sicuramente affermare che il Sovrintendente Maurizio Roi ha vinto la scommessa. Del resto “West Side Story” è entrato ormai nel repertorio classico dei teatri di tutto il mondo e questo allestimento, frutto di una collaborazione intelligente tra un ente lirico e una produzione privata specializzata nel teatro musicale moderno (WEC World Entertainment Company), giunge in un momento dove la tematica trattata – immigrazione e integrazione – è certamente di rinnovata attualità.

Il regista Federico Bellone firma il suo lavoro più maturo, dopo le già felici esperienze con la Disney e con i musical di più recente scrittura. Qui sceglie la fedeltà alla stesura originale, non lasciandosi troppo influenzare dalla celeberrima trasposizione cinematografica (che aveva cambiato alcuni numeri e l’ordine di alcuni brani), e le perfette coreografie storiche di Jerome Robbins (riprodotte da Fabrizio Angelini).

Giustamente energica la direzione d’orchestra di Wayne Marshall: un’esecuzione decisamente passionale, un po’ come tutto l’allestimento, sottolineato dalla presenza predominante del colore rosso. Una scenografia essenziale (di Mombrini e Silvestri) ma funzionale, elegante.

Immediatamente riconoscibile l’ambientazione a New York, con le sempre presenti scale antincendio che rimandano al balcone di Romeo e Giulietta cui la vicenda si ispira. Il tutto “vestito” dalle splendide luci di Valerio Tiberi e dal disegno fonico di Armando Vertullo. Coloratissimi, e ben studiati per sottolineare i movimenti coreografici, i costumi di Chiara Donato. Giusta la decisione – in questo contesto – di lasciare in lingua originale le canzoni (sopratitolate) e di tradurre solo la parte recitata, affidandosi allo specialista italiano Franco Travaglio.

Sarebbero da citare tutti gli interpreti, ma almeno da elogiare sono i protagonisti Luca Giacomelli Ferrarini (Tony), Veronica Apeddu (Maria), Simona Di Stefano (Anita), Giuseppe Verzicco (Riff) e Salvatore Maio (Bernardo). Solo 6 repliche e nessuna trasferta prevista (e qui purtroppo si perpetua lo stile degli enti lirici italiani), fino al 29 ottobre.

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