Vivaldi e le Orfane Musiciste: il convegno è in diretta social

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«La musica trascendente qui è quella degli ospedali. Ce ne sono quattro, tutti popolati da figlie bastarde o orfane, e da quelle che i loro genitori non sono in grado di crescere. Sono allevati a spese dello Stato, e sono educate solo per eccellere nella musica. Così cantano come angeli e suonano il violino, il flauto, l’organo, l’oboe, il violoncello, il fagotto; insomma, non esiste uno strumento così grande che possa spaventarle. Sono in clausura come suore. Sono le uniche che si esibiscono, e ogni concerto è composto da una quarantina di ragazze. Ti giuro che non c’è niente di così piacevole come vedere una giovane e graziosa suora, in un abito bianco, con mazzolini di melagrane all’orecchio, guidare l’orchestra e battere il tempo con tutta la grazia e la precisione immaginabile. Le loro voci sono adorabili per morbidezza e leggerezza […]».

Cosi Charles de Brosses descriveva a M. de Blancey, il 29 agosto 1739, le pratiche musicali negli Ospedali veneziani, esprimendo la sua indiscussa preferenza per La Pietà, che primeggiava «per la perfezione delle sinfonie». D’altronde, come noto, Antonio Vivaldi vi aveva lavorato fin dal 1703, curando personalmente la formazione delle «figlie di coro» e delle «orfanelle filarmoniche» e trasformando l’Istituto in una delle più insigni realtà musicali nell’Europa del tempo.

Questo il tema della giornata studi Vivaldi e le Orfane Musiciste, organizzata dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte nell’ambito del progetto triennale Vivaldinsieme, in collaborazione con Lingotto Musica. L’incontro, aperto dai saluti istituzionali della Direttrice dell’istituzione Francesca Camerana e coordinato da Orlando Perera, scrittore e giornalista di Rai cultura – Torino, sarà trasmesso in diretta su Facebook e Youtube il 10 dicembre dalle ore 15.

A contestualizzare la figura del Prete Rosso con relazioni sul ruolo culturale e sociale degli Ospedali e sulla vita quotidiana all’interno di queste istituzioni interverranno due esperti del Settecento veneziano, Pier Giuseppe Gillio, docente di Poesia per Musica e Drammaturgia Musicale presso il Conservatorio “Cantelli” di Novara e lo storico e Bepi Ellero,consulente dell’Archivio della Pietà.

Un accurato focus su “Vivaldi compositore alla Pietà” sarà invece affidato al musicologo e critico musicale Cesare Fertonani, ordinario di Storia della musica moderna e contemporanea e Metodologia della critica musicale all’Università degli Studi di Milano e membro del Comitato editoriale dell’edizione delle opere di Antonio Vivaldi (Fondazione Giorgio Cini di Venezia).

A seguire, la presentazione del progetto discografico Vivaldi Edition, collaborazione tra l’etichetta parigina Naïve e l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte per l’incisione di tutti gli autografi vivaldiani conservati presso la Biblioteca Nazionale di Torino, a cura della direttrice artistica Susan Orlando, con l’intervento di Pierre-Antoine Devic, responsabile di Naïve Classic.

Nel corso dell’evento sarà inoltre assegnato il prestigioso premio della critica discografica tedesca PdSK 2020 (Preis der deutschen Schallplattenkritik) al musicologo Alberto Basso, ideatore dell’ormai ventennale progetto che, con 65 titoli all’attivo, è oggi punto di riferimento internazionale.

Chiude l’appuntamento il concerto in differita organizzato in collaborazione con De Sono Associazione per la Musica e registrato presso l’Auditorium Antonio Vivaldi di Torino, con pagine cameristiche vivaldiane interpretate da Niccolò Susanna (flauto), Matteo Forla (oboe), Marco Taraddei (fagotto) e Marco Crosetto (clavicembalo).

 

Info: canale YouTubepagina Facebook dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte

 

Silvia Del Zoppo

 

In copertina, La cantata delle orfanelle per i duchi del nord di Gabriele Bella (1782?-ante 1792; olio su tela; Venezia, Fondazione Querini Stampalia) raffigura la Cantata eseguita dalle fanciulle dei quattro Ospedali durante la visita in incognito, dal 18 al 25 gennaio 1782, degli eredi al trono di Russia: il granduca Paolo Petrowitz, figlio di Pietro III e Caterina II, e sua moglie.

 

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