Victor de Sabata compositore e interprete a Venezia: l’incontro alla Fondazione Levi

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«De Sabata dirige bene, dirige benissimo, dirige straordinariamente bene. Dirige con la bacchetta. Dirige col corpo. Dirige con tutte le parti del corpo». Con queste parole Alberto Savinio, nel marzo 1941, trasmette al lettore il suo entusiasmo nell’aver assistito a un portentoso concerto beethoveniano di Victor de Sabata (1892-1967). Uno dei massimi esponenti del Novecento musicale italiano, artista fra i più pregiati, compositore squisito e direttore sotto la cui bacchetta «l’orchestra suona più levigata, si colora di colori più vivi, canta con accenti più vibranti, spicca oppure fonde meglio le varie sonorità» (Savinio).

Nel corso dei decenni, de Sabata ha fatto la storia del Teatro alla Scala – attivo dagli anni ’30 e impegnato con diverse cariche dal 1949 al 1963 inaugurando nel 1951 la tradizione della apertura di Stagione nel giorno di Sant’Ambrogio (una bellissima mostra al Museo Teatrale, curata da Franco Pulcini, lo ha celebrato pochi anni fa, nel 50° anniversario della scomparsa).

Si torna ora a parlare di lui, ma a Venezia, alla Fondazione Ugo e Olga Levi (sul n. 365, in edicola questo mese, l’intervista di Paola Molfino al direttore della Fondazione, Giorgio Busetto, e al presidente del Comitato scientifico, Roberto Calabretto).

Dal 1962 centro di promozione e divulgazione della musica, la Fondazione Levi è una “fucina culturale multifunzionale” aperta a campus, convegni, conferenze, seminari, mostre e concerti; luogo d’incontro per studiosi e interpreti di tutto il mondo. Nella splendida sede di palazzo Giustinian Lolin, nel sestiere di San Marco, la Fondazione Levi vanta la presenza della Biblioteca “Gianni Milner”, che fra i suoi numerosissimi fondi musicali custodisce un sapere quasi millenario.

Oggi, 29 gennaio alle ore 18, sul canale YouTube della fondazione, Stella de Sabata, nipote del maestro, parlerà della destinerranza artistica del nonno e del suo rapporto con la città di Venezia, proponendo alcuni materiali custoditi nella Biblioteca “Milner”. Un incontro davvero prezioso per approfondire la figura del Victor de Sabata compositore, un aspetto meno noto al grande pubblico. Esordì infatti giovanissimo (1909), distinguendosi come una delle più promettenti nuove leve del sinfonismo italiano. Fino al 1934 i suoi lavori (pubblicati da Casa Ricordi) furono diretti dai colleghi Arturo Toscanini, Antonio Guarnieri e Richard Strauss.

L’incontro di questo pomeriggio, intitolato Victor de Sabata compositore e interprete a Venezia, sarà sugellato dagli interventi del pianista novarese Alessandro Marangoni, che all’illustre maestro ha dedicato nel 2007 una incisione discografica.

Info: fondazionelevi.it

 

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