Teatro Comunale di Bologna: West Side Story firmato Shawna Farrell

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Un teatro gremito ha accolto la prima di West Side Story l’11 luglio 2018: coproduzione del Teatro Comunale di Bologna e della Bernstein School of Musical Theatre di Bologna, il noto musical di Leonard Bernstein (1918-1990) è stato presentato nella fresca interpretazione dei giovani studenti della BSMT.

Il progetto, che porta la firma e la direzione artistica e vocale di Shawna Farrell, fondatrice della BSMT, attiva da anni a Bologna in numerose produzioni al Teatro Comunale e al Teatro Duse, ha visto la collaborazione di diverse personalità di solida esperienza nel mondo del musical.

All’efficace direzione di Timothy Brock, oggi uno dei massimi esperti nel campo della musica da film, si sono accostati l’acuta regia di Gianni Marras (regista della prima europea di The Beggar’s Holiday, unico musical di Duke Ellington), le scene di Giada Abiendi e le coreografie di Gilliam Elisabeth Bruce.

Come Marras annota nelle sue note di regia, «West Side Story è il musical. E a distanza di sessant’anni continua ad avere una forte attualità». L’incontro tra il book del drammaturgo Arthur Laurents, i versi di Stephen Sondheim, le coreografie di Jerome Robbins, ideatore del progetto e la musica di Bernstein, offre al pubblico uno spettacolo di enorme interesse che, seppur attualissimo, guarda comunque ad un contatto strettissimo tra passato e presente. L’orchestra di Bernstein, che intreccia una big band e un’orchestra sinfonica, accostando all’organico sinfonico “classico” anche saxofoni, pianoforte, chitarra elettrica e batteria, ne è la testimonianza più evidente.

Il personale approccio interpretativo dei quattro autori ha offerto un Romeo and Juliet contemporaneo, ambientato nei bassifondi newyorkesi in cui a scontrarsi sono due bande rivali di giovani ed animato da una forte coscienza sociale. Sono questi elementi, insieme alla grande efficacia della musica di Bernstein, personalità capace di dominare, accostare e unire stili e generi musicali lontani ed eterogenei, ad affascinare ancora di più il pubblico, che ha applaudito con entusiasmo le scene più note e toccanti dell’opera come il Prologue, la suggestiva scena del balcone o l’imprevista uccisione di Riff per mano di Bernardo alla fine del I atto.

L’entusiasmo dei giovani interpreti ha coinvolto gli spettatori. Timothy Pagani (Tony) e Caterina Gabrieli (Maria) hanno mostrato un buon dominio del palcoscenico e una partecipata interpretazione vocale dei songs. Molto pertinente l’Anita di Francesca Ciavaglia. Buono anche il coordinamento dei gruppi coreutico-drammatici, sempre magistralmente accompagnati dall’Orchestra del Teatro Comunale e dalla sicura bacchetta di Brock.

Seppur nel contesto generale diversi momenti hanno forse tradito l’inesperienza degli interpreti, particolarmente evidente nei dialoghi, la cui traduzione italiana non è peraltro apparsa così interessante, lo spettacolo ha nel suo complesso sortito un notevole gradimento, invito a nuove collaborazioni e a sempre nuove produzioni.

Immagine di copertina Ph. Rocco Casaluci

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