Il livello qualitativo che ha contraddistinto la settima edizione del Verona International Piano Competition, che si è svolta nella cornice del Teatro Nuovo di Verona, è stato talmente alto che alla fine la giuria ha deciso di non assegnare il primo premio, data l’incertezza e la disparità di giudizio dei suoi membri. Così, ad aggiudicarsi il secondo premio è stato l’ucraino Roman Lopatinskyj, mentre il terzo posto ex aequo è andato al russo Igor Andreev e al sudcoreano Joon Yoon. Lopatynskyj, che ha eseguito il Quinto concerto op. 73 di Beethoven, ha vinto anche il premio speciale Musica Romantica “Peppino Milani”, il premio speciale della Giuria “Laura Scaratti” per la migliore esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra e il premio speciale “Carlo Montanari”, mentre Igor Andreev, che ha eseguito il Quarto concerto op. 37 di Beethoven, si è aggiudicato anche quello per la Sonata classica “Alessia Fabbri” (da parte sua, Joon Yoon ha eseguito in finale sempre di Beethoven il Terzo concerto). Infine, il premio speciale della Giuria “Enrico Paganuzzi” per la migliore esecuzione di un brano del ‘900 storico è andato all’italiano Giulio De Padova.
Roman Lopatynskyj, nato a Kiev nel 1993, ha studiato tra gli altri con Boris Petrushanskij alla prestigiosa Accademia Pianistica di Imola e con Sergej Riabov all’Accademia musicale nazionale ucraina Čajkovskij, risultando a tutt’oggi già vincitore di almeno venti premi in diversi importanti concorsi pianistici internazionali.
La giuria del concorso, presieduta dal celebre pianista e didatta ucraino naturalizzato americano Boris Bloch (e composta da Roberto Pegoraro, ideatore e direttore artistico della manifestazione, Pier Carlo Orizio, direttore artistico del Festival di Brescia e Bergamo, Alexander Romanovsky, direttore artistico del Vladimir Krainev Moscow International Piano Competition, Franz Schottky, fondatore e direttore della Kammerphilharmonie Dacapo München e Carlo Maria Strabbioli) ha valutato l’operato artistico di cinquantacinque candidati, selezionati da oltre cento domande di ammissione giunte da ogni parte del mondo.
Ad accompagnare i tre finalisti, per la prima volta del VIPC, dopo le prime sei edizioni contraddistinte da finali solistiche, è stata una delle più note compagini orchestrali italiane, l’orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Maffeo Scarpis, che testimonia come questa manifestazione abbia ormai raggiunto una maturità e un’importanza tali da inserirla tra le più importanti in ambito non solo nazionale.