Sgorga dal cuore profondo dell’Asia e ha radici ancestrali: le sue melodie ricordano infatti le forze inarrestabili della natura, il vento che sferza le steppe e il trotto dei cavalli che sfrecciano sulla terra brulla. Lo Xöömej (si pronuncia [‘həə-mei]) è un genere unico al mondo, originalità che si intuisce dal nome stesso, che può essere tradotto in “armonia della gola”.
I suoi esecutori si esibiscono infatti creando, grazie alla risonanza dell’aria nella cavità orale, un’armonia composita, dove le linee vocali si differenziano e intrecciano; inoltre è realizzato, solo grazie alla gola, anche un tappeto di basso. Come solisti oppure in gruppi, i cantori ricreano così, unicamente con la voce, intrecci, armonie, atmosfere avvolgenti.
Questo genere nasce, e ancora oggi è diffuso, tra Tuva (repubblica della Federazione Russa nella Siberia centro meridionale), lungo il confine con la Mongolia e nel vicino lembo di terra a nord della Cina. Viene eseguito in segno di evocazione degli antenati, celebrazione degli eroi e rispetto per una natura quasi sempre ostile, soprattutto in occasioni di aggregazione sociale e feste, come corse di cavalli o cerimonie.
Ancora oggi diffuso e praticato, lo Xöömej rappresenta tuttavia anche molto altro: simbolo identitario sia delle popolazioni mongole sia di quelle tuvane, in epoca recente è stato protagonista della promozione di amicizia proprio tra Mongolia, Russia e Cina. In questo modo, oltre che per la sua peculiarità, ha valicato i confini di queste regioni remote e conquistato l’attenzione di tutto il mondo, entrando a far parte, nel 2009, dei Patrimoni orali e immateriali dell’umanità UNESCO.