Novità e aggiornamenti nel cartellone della trentaduesima edizione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma dal 7 al 16 agosto nella sua Berchidda(Ss) e in altri centri e località del nord Sardegna, dall’entroterra alla costa.
Un’edizione che si riconosce sotto il titolo “Nel mezzo del mezzo”, come il numero 32 che la connota e che, come spiega Fresu nella sua presentazione, “si colloca tra il 31 – naturale prosecuzione del primoriale e semiperfetto 30 – e il 33, palindromo della maturità e degli anni di Cristo oltre che numero che indica l’inizio e la fine delle cose”; nel mezzo come “un’isola, la Sardegna, che sta idealmente tra l’Africa e l’Europa (…) una “Terra di mezzo” in quell’ “oceano contemporaneo delle nuove migrazioni degli anni Duemila” che è il Mediterraneo. Per il musicista di Berchidda è dunque “in questo essere ‘nel mezzo’ numericamente e geograficamente che va letta questa edizione del Festival internazionale Time in Jazz. Una manifestazione storica che osserva e che ascolta porgendo attenzione alle migrazioni sonore e culturali di questi anni tese tra passato e presente, suoni acustici ed elettronica, mainstream e ricerca oltre che trasformazioni in essere e violente convulsioni socio-politiche. Sempre più sentiamo la responsabilità di dover ribadire il ruolo centrale della storia musicale italiana da innestare nel più vasto linguaggio del jazz che naviga in altrettanti mari e oceani da cento anni a questa parte”.
Il programma
Time in Jazz 2019: un’edizione particolarmente ricca e assortita, con una fitta serie di eventi musicali che si susseguiranno dal mattino alla notte in spazi e scenari differenti: la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, Piazza del Popolo, teatro dei concerti serali in programma dall’11 a Ferragosto, e i siti più rappresentativi degli altri centri in cui il festival fa tappa con i suoi concerti. E, accanto alla musica, un ampio ventaglio di iniziative diverse: presentazioni di libri e novità editoriali, azioni di promozione e sensibilizzazione ambientale, laboratori e spettacoli per bambini, la consueta rassegna di film documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, e altro ancora.
Un programma poliedrico che spazia tra stili e modi diversi di intendere il jazz, e non solo. Il cast, come già annunciato, schiera musicisti internazionali come Omar Sosa e Yilian Cañizares, Nils Petter Molvær, Jaques Morelenbaum, accanto a una nutrita schiera di artisti affermati e talenti emergenti della scena jazzistica nazionale: Gegè Munari, Danilo Rea, Claudio Fasoli, Ramberto Ciammarughi, Monica Demuru e Natalio Mangalavite, Franca Masu e Sade Mangiaracina, Dino Rubino, Francesco Ponticelli, Simone Graziano, Giovanni Falzone, Sebastiano Dessanay, Daniele di Bonaventura e, naturalmente, Paolo Fresu, impegnato in diversi progetti e, come sempre, in apparizioni estemporanee.
Time in Jazz ma non solo: anche pop e liscio
Time in Jazz (e dintorni): ecco allora nel cartellone la regina della canzone italiana, Ornella Vanoni, il liscio “trasversale” e contaminato dell’Orchestra Mirko Casadei, il duo Fantafolk di Vanni Masala e Andrea Pisu, i dj set di DJ Rocca. E ancora, la Funky Jazz Orkestra, street band di casa proprio a Berchidda, diretta dal trombettista Antonio Meloni, cui è affidato il compito di aprire il festival con la sua trascinante miscela di brani tra funky, jazz, pop, rock e arrangiamenti originali, nell’immancabile “concertazione navale” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna: un evento reso possibile per il quattordicesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della Compagnia delle navi gialle.
Immagine di copertina Ph Roberto Sanna