Ester Bonafede non sarà la sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, come precedentemente annunciato. Buona parte del consiglio di amministrazione della fondazione, ieri pomeriggio, ha infatti revocato la nomina che designava l’architetto palermitano, già al vertice della Sinfonica nel periodo fino al 2013, nuovamente a capo della Foss.
A motivare la scelta del Cda, due contenziosi che la Bonafede ha in atto con la fondazione e che renderebbero quindi incompatibile l’incarico. “È stata proposta la revoca perché, nella delibera che individuava l’architetto Bonafede come sovrintendente, era stata subordinata la sottoscrizione del contratto tra la fondazione e la designata a una serie di dichiarazioni che attestassero l’insussistenza di incompatibilità e di inconferibilità dell’incarico – spiega Stefano Santoro, presidente del Cda. Avevamo chiesto dichiarazioni che attestassero l’insussistenza di conflitti d’interesse e l’attestazione di estinzione di procedimenti pendenti con la fondazione. Queste dichiarazioni non sono pervenute al protocollo della Foss e quindi ciò non ha permesso la sottoscrizione del contratto. Siamo stati a questo punto costretti a procedere con la revoca della nomina”.
La Bonafede però non accetta di buon grado la decisione che la vede fuori dalla fondazione e ha già annunciato ricorso e danni d’immagine. Ma sono ben due le pendenze che l’ex sovrintendente avrebbe con la fondazione: una, per presunte somme percepite e non dovute – circa 40 mila euro – nel periodo in cui era già al vertice della Foss, e un’altra per delle somme che lei stessa sostiene di non aver mai ricevuto. “Uno dei contenziosi di cui si parla – spiega Ester Bonafede – è il frutto di un decreto ingiuntivo che io ho fatto molti anni fa, quando a seguito dell’emanazione di alcune fatture, che riguardavano la prestazione occasionale eseguita durante il mio mandato – sottolinea – non mi è stata data l’opportunità di recuperare l’Iva che, nel frattempo io avevo versato”.
Intanto però, la revoca della nomina della Bonafede fa infuriare Udc e Forza Italia, che vorrebbero chiedere al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, di commissariare l’ente. Per evitare tale ipotesi il Cda starebbe cercando di accelerare sulla nomina del nuovo sovrintendente. Non è detto però che la scelta ricadrà su uno dei 34 candidati che hanno aderito alla manifestazione di interesse. “Il nome potrebbe arrivare anche al di fuori di coloro che hanno inviato il loro curriculum alla fondazione” sottolinea, infatti, il presidente del Cda Stefano Santoro.
Girerebbe voce che comunque, per placare gli animi, la scelta potrebbe ricadere su Andrea Peria, imprenditore culturale vicino al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, di Forza Italia.