L’affascinante cornice circolare del Piccolo Teatro Studio Melato offre una sensazione di intimità esclusiva per il quinto appuntamento della XIV stagione di Rondò a cura di Divertimento Ensemble; un senso di raccoglimento adatto soprattutto per la prima esecuzione dello Stabat Mater Speciosa per coro femminile, opera inedita di Niccolò Castiglioni, risalente al 1985 e finalmente riscoperta.
Nell’esecuzione delle ragazze del Coro di voci bianche del Conservatorio Verdi di Milano, è un’opera delicata e al tempo stesso intensa, nell’alternanza tra voce solista e coro che richiama alla mente l’antica monodia greca. Molto riuscita – anche grazie alla particolare conformazione del teatro, in stile elisabettiano – la scelta coreografica del direttore Edoardo Cazzaniga di far agire le piccole cantrici per tutto il proscenio, camminando sparse nelle parti soliste e declamando sul posto quelle corali.
Dopo l’inedito di Castiglioni si prosegue con Bird’s Fractal Voice (per clarinetto, violoncello, pianoforte e richiami per uccelli) di Marco Di Bari: il canto degli uccelli (e loro richiami) non sono una semplice allusione poetico-mimetica agli strumenti, ma una vera e propria strategia di sviluppo melodico, compositivo e timbrico che procede sull’impulso della geometria frattale, campo di studio prediletto dal compositore; così facendo, Di Bari riesce a creare una sorta di abisso di caos controllato, proprio come la natura stessa si sviluppa tramite la medesima strategia frattale.
Un percorso più solenne e controllato quello compiuto, invece, dallo Sciarrino di Gesualdo senza voce, in cui il compositore siciliano, elimina il testo ai madrigali dell’antico collega, sostituendo alla voce umana quella di archi e legni. Il risultato è un Gesualdo “nudo”, forse un po’ didascalico, ma in questo senso molto utile per apprezzare le arditezze contrappuntistiche e armoniche del principe di Venosa. Emerge una sensazione di straniamento nel vedere Sandro Gorli e Divertimento Ensemble – che ci hanno abituati a tutt’altro repertorio – cimentarsi in quello che è a tutti gli effetti un saggio di musica rinascimentale, per quanto sotto la lettura post-modernista di Sciarrino.
Questo concerto vede anche la presentazione del primo dei tre lavori selezionati da Divertimento Ensemble per il concorso AFAM 2017: Flebili stelle nere del giovane compositore Claudio Panariello (classe 1989) prende le mosse da un piccolo suono indefinito che, sfruttando gli armonici, gli sfregamenti degli archetti, i soffi dei legni, lentamente si espande e si allarga in tutte le direzioni, fino allo spegnimento finale. Il risultato è una composizione dura e aspra che mantiene viva la tensione dell’ascolto per tutta la sua durata.
A chiudere la serata, l’intensa esecuzione de La sabbia del tempo di Fausto Romitelli, caratterizzata da una tastiera elettrica incombente per tutta la durata del brano, come una campana tibetana, dalla quale sembrano emergere gli strumenti dell’ensemble; opera dal carattere spettrale, priva della caratteristica ironia romitelliana, ma non meno riuscita.
In conclusione, due parole per quanto riguarda il concorso AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), che Divertimento Ensemble bandisce da ormai sette edizioni: si tratta di un concorso riservato ai giovani compositori sotto i 35 anni e mette in palio una commissione per una nuova partitura da eseguire durante la prossima stagione di Rondò. Anche il pubblico è chiamato a esprimere il proprio giudizio; i prossimi appuntamenti con i lavori in concorso sono il 3 e il 21 maggio. Siamo tutti invitati.
Immagine di copertina Ph. Masiar Pasquali