Una dura gavetta e più di 350 repliche di Gatta Cenerentola; poi l’incontro con Antonio Florio e la passione per il Barocco. Parliamo di Maria Grazia Schiavo, che il 12 settembre debutterà in Scala come Asteria nel Tamerlano e a ottobre sarà a Roma dove vestirà i panni di Violetta nella Traviata di Verdi.
Napoletana, debutta giovanissima e si afferma subito nel panorama nazionale (e non solo). Cosa ci dice dei suoi esordi?
Ho debuttato giovanissima nella Compagnia di Roberto De Simone, dove si cantava, si recitava e si stava in palco tutte le sere, a prescindere da tutto. Non avevamo doppi e non potevamo permetterci di ammalarci o di avere problemi personali. È stata una gavetta dura che mi è servita per capire il vero significato del fare Teatro. Ho eseguito 350 repliche di Gatta Cenerentola accanto ad attori molto più grandi di me da cui ho imparato tantissimo. Poi il mio incontro con Antonio Florio, lo studio della prassi esecutiva barocca con Roberta Invernizzi e la fiducia che Il Maestro ripose in me e che mi diede la possibilità di debuttare nel suo gruppo, La Cappella della Pietà dei Turchini.
Si muove da sempre tra barocco e belcanto; è facile conciliare i due repertori nonostante le differenze tecniche?
Ci sono molte differenze stilistiche il barocco e il belcanto e non amo molto alternare spesso i due stili, soprattutto in questi ultimi anni in cui mi sono concentrata nei debutti di ruoli importanti e famosi. Anche quando cantavo solo barocco, non ho mai smesso di studiare il belcanto, convinta che aiuti a sviluppare la voce in tutta la sua potenza ed estensione.
A settembre sarà Asteria nel Tamerlano in Scala; a ottobre Violetta all’Opera di Roma. Cosa ci può dire di questi due ruoli?
Sono molto emozionata per il mio debutto alla Scala accanto a grandi nomi, uno per tutti quello di Placido Domingo. Con Asteria ritorno un pò alle mie origini, questo ruolo haendeliano mi ricorda un pò quello di Cleopatra. Sono ruoli musicalmente complessi che richiedono grande preparazione. Ad ottobre mi attende Violetta, ruolo che ho iniziato a studiare tanto tempo fa e che nel tempo ho fatto mio; diciamo che sono arrivata a debuttare questi ruoli importanti quando la voce me l’ha permesso. Credo sia il miglior modo per preservare le corde dall’usura precoce.
Impegni futuri?
Nel 2018 mi attendono Violetta al Teatro dell’Opera di Roma, Gilda al Teatro Massimo di Palermo, Donna Anna al Comunale di Bologna e poi il debutto, nel 2019, in Anna Bolena al Theatre di Lausanne. Per gli altri impegni incrocio le dita…
Direttori e registi che hanno segnato il suo percorso artistico?
Vorrei citare il Maestro Muti, il Maestro Santi, Il Maestro Ranzani. Ognuno a suo modo mi ha aiutato nel percorso artistico. Per i registi vorrei citare il genio di Damiano MIchieletto con cui ho collaborato da poco nel Viaggio a Reims all’Opera di Roma nel ruolo della Contessa di Folleville e il Maestro Pierluigi Pizzi.
Foto di copertina Ph. Ilaria Rucco per Adversa
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