A Ravenna torna Beaches Brew: un Festival lontano dai clichè

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La settima edizione di Beaches Brew, il festival di Bronson Produzioni, vi aspetta da lunedì 4 a giovedì 7 giugno a Marina di Ravenna. Anche quest’anno sarà l’Hana-Bi, lo stabilimento balneare di Bronson sede del festival, a fare da perfetta cornice ad un’esperienza musicale unica nel suo genere.

Il festival inaugura ufficialmente il fitto calendario musicale dell’estate italiana, ribadendo e rilanciando il proprio format: una quattro giorni completamente gratuita in un piccolo paradiso dell’Adriatico a pochi minuti dal Ravenna (e ad appena un’ora di auto da Bologna), tra sole, sabbia e surf. Un’esperienza unica nel suo genere, che ogni anno è capace di rinnovare l’atmosfera di totale condivisione per una comunità aperta di appassionati (circa 15000 le presenze complessive della scorsa edizione, di cui quasi oltre il 40% dall’estero) in un contesto che rimane uno dei più affascinanti a livello internazionale.

L’obiettivo è quello di dare vita ad un festival che non sia mai uguale a se stesso, sempre nuovo, fresco e lontano dai clichè. Un festival aperto, come la spiaggia nella quale prende vita, dove le vibrazioni positive convergono a ravenna da tutto il mondo attraverso la musica, un festival in ascolto che vuole far vivere un’esperienza indimenticabile al proprio pubblico di affezionati.

La line up di Beaches Brew 2018 coniuga perfettamente tradizione e innovazione, ospitando moltissime tra le nuove proposte già entrate nel radar delle principali riviste internazionali: Tune-Yards, la creatura nata dall’ispirazione dell’eclettica cantautrice statunitense Merril Garbus, che insieme al bassista Nate Brenner è protagonista di uno degli album rivelazione degli ultimi mesi, I can feel you creep into my private life; Khruangbin, misterioso trio texano sospeso tra psichedelia e surf-rock, che ha fatto molto parlare di sé a partire dall’esordio The Universe Smiles Upon You di fine 2015;

Hailu Mergia, vera e propria leggenda del jazz etiope (riscoperto a 75 anni mentre faceva il tassista a Washington) per la prima volta in italia; The comet is coming, concept-band guidata dal sassofonista Shabaka Hutchins, figura chiave della nuova scena jazz inglese; Ezra Furman, poliedrico artista di base a Chicago capace di attraversare i confini (musicali, di genere, di religione) stabiliti, che ha stupito pubblico e critica con il suo quarto disco in studio Transangelic Exodus; i Downtown Boys, esplosivo quartetto di Providence (Rhode Island) composto da giovani immigrati messicani di seconda generazione, che rappresenta al meglio con la sua predilezione per le tematiche sociali e politiche la nuova generazione dell’hardcore militante; Jlin (aka Jerrilynn Patton), una delle più importanti producer dell’elettronica contemporanea, il cui ultimo album Black Origami è stato votato Best New Music da Pitchfork nel 2017; le sorprendenti architetture sonore della ventiquattrenne Britney Parks da Cincinnati, in arte Sudan Archives, con il suo mix di sperimentazione elettronica e fiddle (musica tradizionale basata su violino e strumenti a corda) africano.

Questo solo per citare alcuni dei nomi di una line up unica, che guarda all’oggi pensando al futuro, per dare vita ad un festival con un’altissima percentuale di “quote rosa”, che vuole essere programmaticamente ed orgogliosamente multietnico (con artisti da Stati Uniti, Inghilterra, Etiopia, Egitto, Canada, Danimarca, Siria, Olanda, Italia) – così come la musica in grado di riflettere davvero le sfumature dell’oggi. Di seguito il programma completo.

Immagine di copertina Ph. Francesca Sara Cauli

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