Con la Brexit diverse cose stanno cambiando, compresa la musica europea. È di qualche giorno fa, infatti, la notizia che l’European Union Youth Orchestra (EUYO) dalla storica sede di Londra, si trasferirà in Italia, e non in un luogo qualsiasi bensì presso il Teatro Abbado di Ferrara.
Fu infatti proprio il Maestro a presentare, nel 1976, il progetto di un grande ensemble di giovani provenienti da tutta Europa. Così, insieme a Mr. Lionel Bryer (Presidente dell’orchestra), sua moglie Joy Bryer (Segretario Generale) e Vladimir Ashkenazy, l’idea di Abbado vide la luce, ricevendo l’immediato sostegno sia del Parlamento sia della Comunità Europea e rivelando, sin dal principio, il suo grande valore identitario per il continente, valore confermato anche dalla tempestiva mobilitazione su più fronti che ha impedito quella che Marcello Abbado, fratello di Claudio, su Amadeus di luglio 2016, aveva definito “una sciagura”, ovvero l’ipotesi che l’EUYO venisse chiusa per mancanza di finanziamenti.
Non si poteva permettere che un’istituzione così rappresentativa della cittadinanza europea si sciogliesse. E infatti non solo non è accaduto, ma oggi l’orchestra giovanile accoglie la proposta del Governo italiano, nella persona di Dario Franceschini, Ministro della Cultura, e approda nel Belpaese, tra Ferrara e la sede romana di Via Asiago della RAI, che rafforza ulteriormente una collaborazione già forte allo sviluppo di questo simbolo della cultura europea. Oltre a essere, infatti, l’unico sostenitore dell’EUYO tra i servizi pubblici UE, la Radio Televisione Italiana da sempre ospita anche le selezioni dei componenti dell’orchestra.
L’Orchestra della Comunità Europea per eccellenza, diretta oggi da Vassily Petrenko, ha lavorato con tanti dei maggiori musicisti internazionali — tra gli altri Mstislav Rostropovich, Leonard Bernstein, Daniel Barenbnoim, Colin Davis, Herbert von Karajan — esibendosi in più di quattrocento sale da concerto nel mondo: Carnegie Hall, la Royal Albert House, il Musikverein e la Boston Simphony Hall, solo per citarne alcune.
L’Italia diventerà così la casa di un pezzo giovane e importante di cultura europea: un grande risultato del quale si sono detti orgogliosi il Ministro Franceschini così come il Presidente della Rai Monica Maggioni e il Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, come in una sorta di naturale prosecuzione dell’impegno morale verso la memoria di Claudio Abbado.