«Nel momento in cui veramente ho cercato di stabilire un dialogo ideale, Beethoven mi ha cambiato. Come uomo e come artista». Accade ed è accaduto a tanti ascoltatori e a tanti grandi musicisti e lo afferma anche Daniel Levy, pianista che da sempre si occupa della relazione tra musica e filosofia, tra interpretazione e pensiero tanto da aver fondato l’Accademia Internazionale di Eufonia.
Levy ha immaginato un dialogo oltre il tempo con un compositore immenso come Ludwig van Beethoven e lo trasformato in un libro in cui l’uomo che ha composto alcuni dei massimi capolavori della storia della musica è immaginato e raccontato senza filtri e senza mediazioni.
In Dialogo con Beethoven, attraverso un gioco letterario, Levy pone a Beethoven delle domande, degli interrogativi ed è lo stesso Ludwig a rispondere. L’autore non aggiunge nulla di suo alle parole del compositore di cui tra pochi giorni, il 16 dicembre, ricorrono esattamente i 250 anni dalla nascita.
Daniel Levy usa parole, riflessioni tratte dall’epistolario, dal diario: «Pensieri sparsi nelle lettere di Beethoven, nelle sue conversazioni, contenuti nel diario, ciascuno con la sua storia e il suo destinatario. Qui pazientemente compilati per chi legga e venga a conoscere, senza interpretazioni critiche, storiografiche o di analisi tecnica, il suo pensare e sentire, diretti dal suo cuore e dalla sua mente».
E Levy non solo interpreta il compositore musicalmente, ma ne rivive l’esperienza umana completa, l’idea di libertà assoluta, di luce musicale come di saggezza perenne e di passione trasformatrice. A completare il volume 2 compact disc in cui il pianista argentino interpreta gli Adagi delle Sonate per pianoforte op. 2 n.1 e n.3 e le Sonate n.32 op. 111, n.5 op.10, n.8 op.13 “Patetica” e la n.14 Quasi una Fantasia “Al Chiaro di Luna”.
Il libro è realizzato sia in versione cartacea sia digitale.
Info: edelweissemission.com