Viene considerata una delle più straordinarie formazioni musicali da camera del nostro tempo: il Quartetto Notos è apprezzato in tutto il mondo per la perfezione tecnica, lo straordinario affiatamento e la profonda musicalità.
Dalla fondazione a oggi il quartetto ha ricevuto numerosi premi in concorsi internazionali in Inghilterra, Olanda, Giappone, Italia e Cina, ma hanno dimostrato maturità e consapevolezza anche oltre l’ambito musicale. Nel 2018 infatti la formazione ha restituito il prestigioso ECHO Klassik, il premio della critica discografica tedesca ottenuto l’anno precedente (e raramente assegnato agli ensemble), a seguito della decisione del comitato organizzatore di realizzare un cd contenente brani antisemiti. La loro presa di posizione ha innescato un movimento di protesta che ha coinvolto molti altri artisti, tra i quali Igor Levit e Daniel Barenboim.
Mercoledì 22 maggio 2019 il Quartetto Notos ritorna a Torino nella stagione dell’Unione Musicale, che lo aveva già invitato nel 2013 – nell’ambito della serie Young che valorizza i talenti emergenti del concertismo internazionale – all’indomani dell’assegnazione del primo premio al Concorso Vittorio Gui di Firenze.
In occasione del concerto torinese verrà presentato un programma che unisce capolavori del repertorio per quartetto con pianoforte – come il Quartetto K. 493 di Mozart e il Quartetto in sol minore op. 25 di Brahms – a brani poco noti, come il Divertissement di Jean Francaix.
«Il Quartetto per pianoforte op.25 di Johannes Brahms ha dichiarato il Quartetto Notos in una recente intervista rilasciata in esclusiva per l’Unione Musicale – è sicuramente uno dei pezzi più apprezzati: è semplicemente una delle più grandi opere di musica da camera mai scritte e un pezzo che suoniamo ogni volta volentieri. Ma a prescindere dalle opere fantastiche e famose che fanno parte del nostro repertorio, amiamo anche pezzi meno conosciuti. Ad esempio il Divertissement di Jean Francaix, che a nostro avviso merita di essere al centro dell’attenzione come uno dei classici. Infine Mozart, che è stato il primo compositore ad aver scritto per la formazione di quartetto con pianoforte, il che rende la sua musica ancora più significativa per noi. Quindi posso dire che il programma che eseguiremo a Torino riflette tutti gli aspetti che amiamo del nostro repertorio».
A chi gli chiede quale sia la sua formula vincente, il Quartetto Notos risponde: «L’aspetto principale è che tutti noi mettiamo il Quartetto al primo posto e ci impegnamo il più possibile. Lavorare solo per il Quartetto ci dà l’opportunità di dedicare molto tempo a provare e così possiamo concentrarci esclusivamente sul miglioramento dell’ensemble. Inoltre abbiamo sempre cercato di rimanere fedeli a noi stessi e di non essere tentati di suonare in un certo modo solo perché pensiamo che la giuria o il pubblico potrebbero essere più propensi ad approvarlo. Per noi è importante puntare sull’autenticità e dedicare molto tempo unicamente a provare e a lavorare insieme!»