Fondazione Feltrinelli e Teatro alla Scala presentano “Note di storia”

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A partire dal pomeriggio di sabato 2 dicembre, nella sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in Viale Pasubio a Milano, i registi di alcune opere della nuova stagione del Teatro alla Scala saranno protagonisti di un ciclo di appuntamenti nei quali racconteranno i loro spettacoli. Ad accompagnarli, importanti intellettuali contemporanei, l’attore Igor Loddo che interpreterà letture scelte dall’archivio della Fondazione Feltrinelli e alcuni contributi video e audio tratti dagli spettacoli.

Si comincia oggi con l’Andrea Chénier, che il 7 inaugurerà la nuova stagione scaligera. Il regista Mario Martone e Wlodek Goldkorn, intellettuale, giornalista e scrittore, racconteranno l’opera di Umberto Giordano riflettendo sulla doppia natura della rivoluzione che è distruzione ma può diventare, allo stesso tempo, occasione di rinascita. Con la Prima “diffusa” il titolo d’apertura della stagione sarà inoltre proiettato gratuitamente alla Fondazione Feltrinelli con i commenti dal vivo di Alessandra Tedesco e di Valentina Colombi, ricercatrice di Fondazione G. Feltrinelli.

L’appuntamento successivo è per il 26 gennaio con Federico Tiezzi, regista di Simon Boccanegra di Verdi che, insieme alla filosofa Olivia Guaraldo, approfondirà il tema del potere declinato non solo nella sua accezione politica ma in ogni sua manifestazione, compresa quella che riguarda il modo in cui alcuni uomini lo esercitano sulle donne.

Questo argomento sarà ripreso con la Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai, che per il regista David Pountney è un racconto di come la passione possa stravolgere l’“ordine” subito dalle donne in passato, e in alcune parti del mondo ancora oggi, un controllo fatto di negazione del desiderio e di matrimoni combinati.

Il ciclo si chiude con l’incontro sul Fidelio messo in scena da Deborah Warner, sul tema dell’ingiustizia, dell’arbitrarietà delle pene, della sfiducia/fiducia nella giustizia e della dignità umana. Inevitabili saranno quindi i riferimenti al nostro tempo con tutto ciò che si lega ai migranti, alla guerra tra poveri e ai pochi paesi ricchi ormai sempre più ricchi.

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