«Arriva un tempo in cui ognuno deve impegnarsi in quello che sa fare meglio, una sorta di istinto che ci porta a mettere a disposizione degli altri quel che si ha», scrive Paolo Giordano nel suo ultimo libro, Nel contagio, edito da Einaudi. in collaborazione con La Repubblica. Anche il Teatro Regio di Parma, in questo, fa la sua parte: con amore, solidarietà, passione e determinazione. Perché #lamusicanonsiferma. Come? Condividendo con tutti «valori e sentimenti che Verdi ha saputo ispirare e di cui è stato testimone», spiega il Direttore Generale Anna Maria Meo. Ecco la ragione più profonda del Festival Verdi Home Streaming, rassegna gratuita online iniziata il 20 marzo e seguita in oltre 120 paesi in tutto il mondo, registrando già centinaia di migliaia di visualizzazioni. Un traguardo raggiunto grazie alla attività del portale culturale Parma Ritrovata promosso dal Comune di Parma, dalla regione Emilia-Romagna, dagli Istituti Italiani di Cultura all’estero e da numerose Ambasciate internazionali. In collaborazione con Unitel, Dynamic e Opera Vision, ogni due giorni il Festival Verdi Home Streaming propone alcune tra le opere più applaudite prodotte negli ultimi anni dal Teatro Regio di Parma per il Festival Verdi. «In questo momento di isolamento, il mondo ha più che mai bisogno di queste espressioni melodiche, potenti e vivificanti, e di energia teatrale» afferma il Direttore di Opera Europa, Nicholas Payne.
Comodamente da casa, il pubblico vive l’emozionante esperienza di essere testimone di momenti speciali di teatro musicale ascoltando ai più grandi cantanti del panorama internazionale. Prossimamente, il più ingiustamente negletto fra i titoli verdiani meno popolari, Stiffelio (marted’ 7 aprile, disponibile per 24h), presentato nel personalissimo allestimento del regista britannico Graham Vick, andato in scena al Teatro Farnese nel 2017, in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna. Abolita ogni forma di separazione tra palcoscenico e platea, interpreti e spettatori si muovono in uno spazio destrutturato, interagendo osmoticamente fra loro. Guillermo Garcia Calvo alla testa dell’Orchestra e del Coro del TCBO. Nei ruoli principali, Luciano Ganci (il clergyman Stiffelio, «uom di sacro zelo»), Maria Katzarava (Lina), Francesco Landolfi (Stankar) e Giovanni Sala (Raffaele). Il 9 aprile (disponibile fino al giorno successivo) segue il Don Carlo firmato da Cesare Lievi nel 2016. Daniel Oren guida Michele Pertusi (Filippo), José Bros (Don Carlo), Vladimir Stoyanov (Rodrigo) Ievgen Orlov (Il Grande Inquisitore), Serena Farnocchia (Elisabetta di Valois) e Marianne Cornetti (La Principessa Eboli).
La programmazione si conclude con due titoli straordinari del maestro di Busseto che «pianse ed amò per tutti», presentati in anteprima assoluta e visibili gratuitamente per i successivi sei mesi. I due Foscari (a partire dal 14 aprile, ore 20), nella rilettura del regista Leo Muscato che punta a «un teatro in cui la menzogna è bandita e la finzione diventa l’unico mezzo rimasto per riuscire a urlare delle verità che qualcuno possa ascoltare». Sul palcoscenico artisti eccezionali come Vladimir Stoyanov (Francesco Foscari), Stefan Pop (Jacopo Foscari), Maria Katzarava (Lucrezia Contarini), Giacomo Prestia (Jacopo Loredano) e Francesco Marsiglia (Barbarigo) diretti da Paolo Arrivabeni. Dal 17 aprile, invece, è la volta del Nabucco (coproduzione con il Teatro nazionale croato di Zagabria), nella sconvolgente visione distopica di Stefano Ricci e Gianni Forte. Riambientata nel 2046, l’opera viene letta come «un viaggio di anime pronte a riscoprire il significato di mantenere dritta la schiena» in un mondo devastato, «vittima dell’uomo». Sul podio, Francesco Ivan Ciampa guida un cast formidabile capitanato da Amartuvshin Enkhbat (Nabucco), Ivan Magrì (Ismaele), Michele Pertusi (Zaccaria) e Saioa Hernández (Abigaille). Info: teatroregioparma.it
Attilio Cantore