Il 28 maggio Hui He debutta nel ruolo di Turandot al Teatro Comunale di Bologna (repliche sino al 7 giugno). La direzione è di Valerio Galli, alla regia Fabio Cherstich. Nuova produzione TCBO con Teatro Massimo Palermo, Badisches Staatstheater Karlsruhe.
«Puccini è uno degli autori più importanti per la mia carriera: la sua musica parla degli esseri umani e dei loro sentimenti, le sue opere non hanno tempo, emozioneranno sempre. Ho cantato molte volte Tosca, Madama Butterfly (quest’anno la canterò al Metropolitan di New York per la terza volta), Manon Lescaut e Liù e ogni volta ho sentito un profondo amore per questi personaggi e per il loro creatore.
Con Puccini basta seguire la sua musica e si entra subito nel suo mondo di colori ed emozioni. Per me è confortevole cantare queste opere. In questi giorni debutterò Turandot, un ruolo che ho rifiutato moltissime volte per quindici lunghi anni. Mi hanno offerto questo personaggio fin dall’inizio della mia carriera, ma io ho sempre detto no e ho preferito cantare altri ruoli come la stessa Liù, che mi ha dato grandi soddisfazioni e che spero di cantare ancora. Il rischio era quello che i teatri, essendo io cinese e quindi scenicamente molto adatta, mi proponessero solo Turandot e non mi permettessero di sperimentare anche altri ruoli e autori.
Quando mi è arrivata la proposta dal Teatro Comunale di Bologna di debuttarla, ho capito che era il momento giusto e che la mia tecnica vocale era pronta per affrontarla. Ho preparato molto bene il ruolo e ho capito che ho raggiunto una maturità vocale che mi permette di affrontarla senza molte difficoltà. Questo è un ruolo che richiede una grande voce e una tecnica solida, altrimenti può essere davvero rischioso.
Quello che non farò è una Turandot troppo spinta ed agressiva, cercherò di farla “mia”. Lei è una donna di potere, un po’ fredda, ma non per questo è disumana. Quello che vorrei far capire sono le ragioni della sua crudeltà: non è cattiva, c’è una grande sofferenza interiore in questo personaggio. Non sarà una Turandot dolce, ma cercherò comunque di fare un personaggio bello, anche lei è alla fine una creatura che vive per amore. Sicuramente è diversa da tutti i ruoli pucciniani che ho affrontato, ma non per questo è meno intensa o meno affascinante. Musicalmente la musica di questo personaggio è straordinaria, ha moltissimi colori e moltissime situazioni emotive diverse.
È necessario usare tutti i colori della propria voce e tutte le dinamiche, dal fortissimo al pianissimo. Il momento che più mi entusiasma cantare è la scena degli enigmi, così piena di contrasti e una sfida vocale galvanizzante. Trovo anche che Alfano abbia fatto un buon lavoro con il finale, ha seguito in maniera convincente la musica pucciniana precedente e il duetto con Calaf è ben riuscito, anche nel cambiamento cromatico che avviene dopo il bacio tra Turandot e Calaf.
Sono felicissima di cantare questo ruolo al Teatro Comunale di Bologna, un teatro di importantissima tradizione dove canto per la prima volta. Il debutto sarà il 28 maggio e poi altre due recite l’1 e il 4 giugno. Riprenderò il ruolo a settembre alla Dubai Opera in una bellissima produzione del Teatro dell’Opera di Shanghai. Per il momento questi due saranno i miei primi appuntamenti con questo personaggio, ma Puccini non mancherà durante la mia estate, poiché debutterò Mimì ne “La Bohème” il 20 luglio, in un luogo magico come il Festival Puccini di Torre del Lago, all’ombra della casa del Maestro».
Hui He
和慧
Info: tcbo.it