Dibattito “Classici di oggi”: SIAE risponde

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Con la pubblicazione della replica ricevuta da SIAE si conclude il dibattito sul progetto SIAE – Classici di oggi nato sul nostro sito in seguito a una serie di articoli pubblicati sul blog curato da Gianluigi Mattietti, cui sono seguiti interventi dei membri della commissione di probiviri dell’iniziativa (Alessandro Magini, Piero Ostali, Guido Salvetti, Alessandro Solbiati) e di Claudio Buja e Lucio Gregoretti. 

Nella precisazione a firma collegiale e non individuale che di seguito volentieri pubblichiamo la Società italiana autori editori risponde anche alle 6 domande di chiarimento poste da Mattietti e Amadeusonline alla Commissione Siae – Classici di oggi.

 

In merito al dibattito sul progetto SIAE-Classici di oggi in corso da qualche mese sull’edizione online della vostra testata, la Società Italiana degli Autori ed Editori precisa quanto segue.

Nel 2015 il Consiglio di Gestione di SIAE ha deliberato un contributo pari a 900.000 euro per il progetto SIAE-Classici di oggi, articolato nella prima fase in 3 anni (300.000 euro annuali). I fondi della divisione musica per sostenere il progetto derivavano da un conto in cui confluivano i diritti residui dalle Elaborazioni di Opere Pubblico Dominio.

Per l’attribuzione dei finanziamenti sono state identificate 3 categorie: gli Ensemble che dispongano di una propria stagione concertistica (gli Ensemble senza una propria stagione non possono dare garanzia di utilizzo di un sostegno, mentre le Stagioni o i Festival che non dispongono di un proprio Ensemble sono così tante e di differente dimensione da rendere imbarazzante la scelta); Centri di produzione elettroacustica; Case discografiche attive in questo settore.

Il processo di selezione ha visto la mappatura delle realtà operanti nel campo della musica colta contemporanea sulla base di un censimento analitico, a cura di un consulente esterno alla Società. Successivamente è stata nominata, da parte del Consiglio di Gestione di SIAE, una Commissione di probiviri per valutare il documento di sintesi della mappatura e procedere con una prima selezione di realtà da finanziare.

Come noto, la commissione è composta dal M° Guido Salvetti, che la presiede; da due Consiglieri di Sorveglianza di SIAE, il M° Alessandro Solbiati e il dottor Piero Ostali, e dal M° Alessandro Magini. I probiviri, benché professionisti operanti nel settore, hanno l’obbligo di non essere coinvolti, a nessun titolo, nei programmi selezionati per SIAE-Classici di oggi.

I probiviri hanno individuato, tra le tre categorie, alcune eccellenze che si sono distinte per qualità, quantità e continuità nel capo della musica colta contemporanea e hanno attribuito a ciascuna un finanziamento proporzionale al peso dell’attività svolta sulla base di una attenta valutazione dei progetti di utilizzo presentati. Da sottolineare che il contributo è stato erogato prima dello svolgimento dell’attività; pertanto, ogni anno i probiviri hanno valutato la rendicontazione fornita da ciascun beneficiario e hanno confermato, rimodulato o annullato alcuni contributi per l’anno successivo. Questo meccanismo ha consentito ad alcune realtà meritevoli, escluse dalla prima tornata di finanziamenti, di rientrare nelle successive.

In molti casi le realtà finanziate da SIAE hanno investito anche risorse proprie e hanno giovato di altri contributi per la realizzazione. L’appartenenza al cartellone comune SIAE-Classici di oggi ha favorito, infatti, la valorizzazione dei progetti in termini di collaborazioni e ulteriori investimenti.

SIAE ha organizzato due appuntamenti aperti di confronto sull’iniziativa SIAE-Classici di Oggi: il primo a Roma, il 5 marzo 2016 e il secondo a Firenze, il 27 maggio 2017. Entrambi gli eventi hanno visto la partecipazione di addetti ai lavori anche esterni al progetto che hanno espresso consenso e plauso su quanto realizzato.

SIAE inoltre accoglie l’invito del Maestro Gianluigi Mattietti per rispondere ai quesiti posti dallo stesso tramite Amadeus.

1) Se una commissione attribuisce un finanziamento a una casa discografica che prima (durante, e dopo) incide dischi con musiche di due membri della commissione stessa, è «diffamazione» parlare di conflitto di interessi? Prudenza, onestà, buon senso non suggerirebbero di evitare questa sovrapposizione di ruoli? Almeno per il periodo nel quale la commissione è in carica?

Il Consiglio di Gestione di SIAE ha espressamente previsto che i membri della Commissione non siano coinvolti in nessun progetto finanziato da SIAE-Classici di oggi. Questa regola è stata rigorosamente rispettata da tutti i probiviri.

Il contatto professionale del Maestro Alessandro Magini con EMA Vinci Records è precedente all’avvio nel 2015 di SIAE-Classici di oggi (i 3 CD monografici citati da Gianluigi Mattietti sono del 2011). Successivamente il Maestro Magini non ha realizzato con EMA Vinci Records edizioni discografiche riconducibili a SIAE-Classici d’oggi e non è ovviamente stato coinvolto in nessun’altra programmazione realizzata nell’ambito del progetto.

Per quanto riguarda il Maestro Alessandro Solbiati, la sua trentennale esperienza a livello internazionale lo porta ad essere naturalmente in contatto con i più importanti Ensemble e Case discografiche ma certamente non per il coinvolgimento in SIAE-Classici d’oggi.

Il Consiglio di Gestione di SIAE si è affidato a professionisti dalla comprovata esperienza nel settore e la Società ha monitorato in modo draconiano la correttezza della loro condotta e delle procedure seguite.

2) Se poi emerge che la stessa casa discografica gode anche di altre sovvenzioni SIAE (progetto SILLUMINA), non è semplice dovere di informazione scriverne?

“SILLUMINA Copia privata per i giovani, per la cultura” è un progetto disciplinato da apposito atto di indirizzo del MIBACT in ottemperanza di una legge dello Stato italiano che affida a SIAE la gestione dei bandi. Anche per SILLUMINA il Consiglio di Gestione di SIAE nomina una Commissione di esperti ad hoc. Il fatto che una o più realtà siano state selezionate da entrambe le Commissioni non è affatto incompatibile e rappresenta una ulteriore prova del merito dei soggetti finanziati.

3) Se una commissione attribuisce un finanziamento a un ensemble, è corretto che poi quei soldi siano destinati ad altri ensemble? (questa era a Parma suonerà il Klangforum di Vienna «con il supporto di SIAE / Progetto SIAE – Classici di Oggi», qui il programma).

Questo è certamente un tema delicato da affrontare in un auspicabile futuro per SIAE-Classici di oggi. In merito all’Ensemble Prometeo, che fa parte della Fondazione Prometeo, i probiviri

erano al corrente del fatto che l’attività copre meno della metà della Stagione Traiettorie. La Commissione ha, tuttavia, deciso di attribuire ugualmente il sostegno per il valore, la quantità e la continuità dell’attività della Fondazione. Per il 2017-2018 il contributo per l’Ensemble Prometeo è stato ridotto alla luce di tale anomalia. La Società sottolinea che nel programma del concerto dell’Ensemble viennese – a cui allude il Maestro Mattietti – era contenuta anche un’importante prima esecuzione di un giovane compositore italiano iscritto a SIAE.

4) Se il criterio stabilito da quella commissione è di dare un sostegno strutturale agli ensemble (ed è un criterio che condivido, come ho già detto), quei finanziamenti non dovrebbero andare a esclusivo vantaggio delle attività degli ensemble selezionati?

Come già evidenziato, la Fondazione Prometeo, su otto Ensemble sostenuti da SIAE-Classici di oggi, costituisce l’unico caso in cui la realtà finanziata non copre l’intera stagione di concerti. La Società ne terrà certamente conto per l’auspicato futuro dell’operazione.

5) Se «nella sua opera continua di monitoraggio», la commissione scopre che quei finanziamenti sono usati in modo difforme rispetto ai criteri stabiliti, non dovrebbe dare almeno una “tirata d’orecchie” a chi ha utilizzato impropriamente quei finanziamenti? Anziché darla a chi ha segnalato il problema?

Come evidenziato, la Commissione ha già ridotto sensibilmente il contributo alla Fondazione Prometeo.

6) Se il tema più generale è quello dei finanziamenti alla musica contemporanea in Italia (e dei tagli subiti negli ultimi anni), è fuori luogo parlare delle riduzioni che la SIAE ha fatto delle “Maggiorazioni Musica Seria”, destinate ai compositori, o della situazione di un festival storico come Nuova Consonanza? Non si tratta di semplice completezza di informazione?

In merito alle “maggiorazioni”, SIAE precisa che i dati riportati dal Maestro Mattietti sono del tutto errati. Per approfondire il tema delle “maggiorazioni per musica colta” riportiamo di seguito un testo a cura della Direzione della sezione musica di SIAE che chiarisce il meccanismo e riporta dati puntuali.

Fino al 2013, il regime delle “maggiorazioni per musica colta” prevedeva la destinazione del 20% della disponibilità del Fondo Speciale Integrativo a questo scopo. La provvista con la quale alimentare questi importi era quindi variabile negli anni. Oltre a questo, era previsto comunque un “tetto di maggiorazione” per ciascuna opera, pari a 6 volte il valore dell’utilizzazione da maggiorare.

Da notare però che tale massimale era teorico, in quanto il massimo valore raggiunto per queste maggiorazioni è stato 3,5 volte.

Alla fine del 2013, la Società è stata costretta a modificare tale previsione in quanto le maggiorazioni per la musica colta, seppur con un nobile fine, si erano trasformate in un meccanismo che permetteva a taluni soggetti di guadagnare sulle spalle dei veri aventi diritto, minando alle fondamenta la credibilità di SIAE.

In sostanza, accadeva che tali soggetti dichiarassero di eseguire concerti di musica colta (e si trattava di repertori davvero dubbi) al fine di ottenere la maggiorazione. Per fare un esempio pratico: pagando una licenza SIAE da 100€, potevano incassare fino a 480€. SIAE ha ovviamente provato a far fronte al problema intensificando i controlli, tuttavia era necessaria una decisione che evitasse effetti eccessivamente distorsivi del meccanismo.

La Società ha dovuto modificare la disciplina delle maggiorazioni tenendo conto anche delle disposizioni previste dalla Direttiva Barnier del 2014 in materia di “diritti non distribuibili” da cui si traevano i fondi per la maggiorazione (circa 2,5 milioni di euro).

Per continuare a sostenere il settore, il Consiglio di Gestione e la Commissione Musica di SIAE hanno adottato l’unica soluzione percorribile in linea con le previsioni UE: dal 1° Gennaio 2016 viene applicata una piccola trattenuta del 5% su tutti i Diritti di Esecuzione Musicale, raccolti da SIAE, al fine di finanziare iniziative come la maggiorazione della musica colta.

La maggiorazione è ora di 2,5 – 3 volte, non molto dissimile dal precedente massimo applicato di 3,5 (certo lontanissimo dal teorico 6).

Segnaliamo che il documento completo su SIAE-Classici di oggi è disponibile sul sito web di SIAE a questo link

Risponde Gianluigi Mattietti

Leggo con piacere le risposte della SIAE ai miei quesiti. Le mie critiche costruttive e queste risposte confermano come un dibattito franco, aperto e rispettoso non possa che giovare a una maggiore trasparenza e a un miglior funzionamento del progetto SIAE-Classici di oggi. Ribadisco il mio pieno favore verso tale progetto (che ho espresso sin dall’Agorà pubblicata su Amadeus n.312 del novembre 2015, dove lo definivo «una mano santa»), confidando che la nuova commissione vorrà operare con la massima attenzione alla qualità delle scelte, con un rigoroso rispetto delle regole adottate, evitando conflitti di interesse nel periodo in cui sarà in carica.

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