È il Valzer n. 2 dalla Suite per orchestra jazz di Dmitrij Šostakovič, muovendosi dai titoli di testa, a introdurre le immagini nel quotidiano di una giovane coppia borghese. La scelta è squisitamente kubrickiana sia per il legame con la forma stessa del brano, il valzer nell’estetica del regista è accostato a eleganza e ordine, sia per il connubio con le immagini, che realmente danzano introducendo lo spettatore nella vita perfetta dei personaggi prima che, di lì a poco, si inoltrino nell’abisso.