Il sevdah ha origini antiche, l’etimologia stessa del nome si perde nei secoli: sembra che questo genere musicale, anima della Bosnia ed Erzegovina e conosciuto anche come sevdalinka, sia giunto in queste terre nel Medioevo, insieme ai turchi. Durante il suo lungo viaggio tra i Balcani, assorbe le contaminazioni più disparate, in un gioco di influenze, interpretazioni e rimandi da una generazione all’altra, che lentamente lo plasmano.
Oggi, dalle strade bosniache ai palchi di tutto il mondo, l’ensemble dei Mostar Sevdah Reunion dà voce a questo genere, declinandolo in brani che traggono linfa vitale proprio dalle sue caratteristiche intrinseche: emozionalità vibrante innestata su strutture elaborate, virtuosismi sanguigni ed energia rovente.
Uno dei loro brani più emblematici è Čudna jada od Mostara grada, che tradotto significa “Strana povera ragazza di Mostar”, la città dove questo ensemble è nato nel 1993, lo stesso anno del Sarajevo Film Festival. E fa riflettere come, nel pieno di un conflitto che ha devastato l’intera area, siano scaturite forme d’arte e aggregazione che, tutt’oggi, hanno tanto da trasmettere.
Foto di copertina: Mostar Sevdah Reunion Ensemble