Bologna Festival: un mese per Monteverdi

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Nel 450° anniversario dalla nascita di Claudio Monteverdi, il Bologna Festival dedica al «divin Claudio» l’intero mese di ottobre, scandito da una serie di eventi di grande interesse.

Il 5 ottobre prenderà il via la seconda parte della rassegna “Il nuovo e l’antico” con tre concerti dedicati a “Monteverdi sacro e profano”. Tre concerti in cui tre ensemble, diverse per composizione e approccio interpretativo, proporranno all’Oratorio di San Filippo Neri un ventaglio di composizioni non solo monteverdiane: i grandi capolavori del compositore saranno infatti inseriti nel contesto in cui essi hanno visto la luce, attraverso l’esecuzione di brani di altri compositori del primo Seicento.

Apre la serie di concerti, il 5 ottobre, l’ensemble La Venexiana con un programma che proporrà l’esecuzione di alcuni madrigali tratti dal VII Libro (1619) insieme ad alcune arie d’opera. Saranno proposti anche alcuni pezzi strumentali tra cui la Toccata I di Giovanni Gerolamo Kapsberger (ca. 1580-1651) eseguita per tiorba e basso continuo.

Il 13 ottobre l’ensemble vocale La compagnia del Madrigale proporrà un concerto dal titolo “Quell’augellin che canta”, nel quale ad una scelta dei più noti e apprezzati madrigali monteverdiani seguirà l’esecuzione di un piccolo numero di composizioni di Giaches de Wert e Luca Marenzio.

Il 18 ottobre sarà invece la volta del tenore Leonardo De Lisi, accompagnato da un basso continuo d’eccezione costituito dalla viola da gamba di Paolo Biordi, dal clavicembalo di Alfonzo Fedi e dalla tiorba di Francesco Romano. Il programma da essi proposto porrà le musiche monteverdiane in stretta relazione con l’ampio ed affascinante panorama del primo Seicento italiano, da Giulio Caccini a Girolamo Frescobaldi, da Marco da Gagliano a Tarquinio Merola.

Chiude la serie di concerti dedicati al compositore cremonese l’esecuzione di quello che è considerato il suo capolavoro sacro: il Vespro della Beata Vergine, un’opera monumentale e luminosa, commossa preghiera alla Madre di Dio. Ad eseguirlo il 26 ottobre uno dei gruppi vocali e strumentali più blasonati, il Collegium vocale Gent sotto la direzione di Philippe Herreweghe, che da anni studia accuratamente la partitura di quest’opera e costantemente la propone al pubblico, fin dalla nota incisione del 1987 con La Chapelle Royale ed il Collegium vocale Les Saqueboutiers di Tolosa.

La presenza di numerose parti vocali e di un’ampia e varia ensemble strumentale, rende quest’opera uno degli apici più sontuosi della produzione sacra di Monteverdi ed uno dei pezzi di apprezzati del compositore: equilibrio tra linearità polifonica e verticalità delle solide strutture accordali, nerbo ritmico e varietà degli impasti vocali e strumentali, sempre diversi di pezzo in pezzo, rendono il Vespro un mosaico sonoro straordinario. Seguendo il compositore, dal responsorio iniziale attraverso la sequenza di cinque salmi alternati a quattro mottetti, l’ascoltatore lo accompagna in una complessa meditazione sul trascendente e, giungendo in sua compagnia fino alla grande Sonata all’inno Ave Maris Stella ed al Magnificat finale, coglie la personale riflessione dell’ “uomo Monteverdi”.

Se ha senso parlare di testamenti, il Vespro della Beata Vergine, è certamente una delle meditazioni più sublimi ed intense, nonché attuali nel suo carico di speranza, che Monteverdi abbia consegnato ai posteri. Con la pienezza del Vespro si conclude questa stagione dedicata, per dirla con D’Annunzio, al «divinissimo».

Il concerto sarà eseguito nella splendida cornice medievale della Chiesa dei Servi, il cui aspetto attuale prendeva corpo negli anni in cui veniva alla luce il Vespro.

Immagine di copertina: La Venexiana

Info: bolognafestival

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