Giovedì 5 ottobre l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia inaugura la Stagione 2017/2018 con “Re Ruggero” di Karol Szymanowski, il compositore polacco caro ad Antonio Pappano, Direttore musicale dell’Accademia che ha già presentato quest’opera a Londra e la porterà al Teatro alla Scala nel 2021. Una scelta forte quella di un titolo inaugurale così poco frequentato nel nostro Paese che sarà replicato il 7 e il 9 ottobre.
L’opera in tre atti di Szymanowski venne rappresentata per la prima volta a Varsavia al Teatro Grande, il 16 giugno 1926, ed è ambientata in Sicilia durante il regno normanno di Ruggero II d’Altavilla.
Riprendendo Le Baccanti di Euripide, la vicenda mette in scena lo scontro tra la chiesa cristiana medievale e il paganesimo che un giovane pastore, in nome dell’eros e della bellezza, sta diffondendo nella comunità. Il protagonista, Re Ruggero, nel pieno di questo conflitto tra cristianità da una parte ed elogio dell’edonismo dall’altra, sarà affascinato dalla novità ma vincerà le spinte dionisiache esplose in lui: sul finale, dopo una notte di riti bacchici guidati proprio dal pastore nelle vesti del dio Dioniso, il Re saluta Apollo nell’alba del nuovo giorno che lo scopre arricchito e padrone di sé, libero dalle tentazioni del nuovo culto pagano.
Una vera “prima” per la città di Roma che vedrà Pappano dirigere l’Orchestra e il Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Nel ruolo di Re Ruggero II il baritono Lukasz Golinski, in quello di Roxana (Regina di Sicilia e moglie di Ruggero) il soprano Lauren Fagan mentre il tenore Edgaras Montvidas vestirà i panni del giovane pastore.
L’opera sarà proposta in forma di concerto in un allestimento semiscenico con proiezioni video dal vivo in cui la musica classica si fonderà con l’arte contemporanea del duo di videoartisti Masbedo (Nicolò Masazza e Iacopo Bedogni), sul palco insieme all’orchestra, con tanto di computer e oggetti di lavoro.
Grazie a una regia e a proiezioni che seguiranno solo in parte l’andamento narrativo in modo pre-strutturato ma che lavoreranno, per il resto del tempo sull’improvvisazione in presa diretta, i due scaveranno con occhio introspettivo nella psicologia e nella mente di Re Ruggero, svelandone allo spettatore i pensieri più nascosti.
Accanto ai Masbedo, la drammaturgia visiva di Mariano Furlani completerà questo interessante inizio di stagione per la fondazione lirico-sinfonica guidata da Michele dall’Ongaro, Presidente e Sovrintendente, il cui calendario sarà, come sempre, fitto di appuntamenti.
Dopo Re Ruggero, in ottobre Pappano tornerà sul podio giovedì 12 (repliche il 14 e il 16) dirigendo Alle Vittime senza nome, la composizione di Peter Eötvös nata da una commissione congiunta tra Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia, Orchestra Sinfonica Nazionale Rai e Maggio Musicale Fiorentino presentata in prima “assoluta” a Milano nel maggio scorso, abbinandola alla Sesta sinfonia di Mahler.
Nel cartellone della Stagione da Camera, che come sempre propone complessi cameristici e recital di solisti di fama internazionale, l’8 ottobre Giovanni Antonini, alla testa della Kammerorchester Basel, ritorna con il progetto Haydn 2032 dedicato all’intero corpus sinfonico haydniano proponendo le Sinfonie n. 9 n. 67 e n. 65 e una selezione di musiche di scena da Thamos Re d’Egitto di Mozart.