10 gennaio 1927: semplicemente Metropolis

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All’Ufa-Palast am Zoo di Berlino, il 10 gennaio 1927, sta per accadere qualcosa di straordinario. Il compositore Gottfried Huppertz entra in sala, prende posizione e inizia a dirigere l’orchestra, mentre le luci si spengono. La sua collaborazione con il regista Fritz Lang è iniziata tre anni prima, con i due capitoli de “Die Nibelungen”: “Siegfried” e “Kriemhilds Rache”. Tuttavia, quella sera sarà un’altra pellicola a consegnare direttamente alla storia un capolavoro dell’espressionismo tedesco: “Metropolis”.

Per comporre le musiche di questo film, Huppertz non ha certo un’ispirazione casuale: prende spunto dalla maestosità di Richard Wagner e non disdegna l’incisività di Richard Strauss, ma non solo. Innesta anche il “Dies Irae” per accentuare i toni apocalittici del racconto. Inoltre, suona il piano direttamente sul set, mentre Lang stesso dirige i propri attori, per infondere direttamente atmosfere e tonalità della musica nella performance.

La pellicola non ha però una vita facile: dati i costi esorbitanti, la casa di produzione Ufa chiede infatti sostegno anche oltreoceano, a Paramount e Metro Goldwyn Mayer. Questo fa sì che il film esca prima nelle sale americane e solo successivamente in quelle tedesche. Al debutto americano, i produttori impongono numerosi tagli e cambi di nomi, senza autorizzazione degli autori. Similmente, anche i tedeschi non risparmiano di affettare la pellicola, che arriva nel XXI secolo totalmente smontata. Almeno fino al 2008, quando in Argentina viene ritrovato un 16mm completo di sonoro, che oggi consente di avere una versione da quasi mezz’ora in più. Inizia infatti con questo ritrovamento un restauro che parte dalle immagini e si focalizza anche sulla musica di accompagnamento. Nella versione che splende a nuova vita, rinasce infatti anche la partitura originale di Huppertz: è Frank Strobel a eseguirla, con la Runfunk-Sinfonieorchester Berlin.

Non va inoltre dimenticato un dettaglio: nonostante tagli e scempi vari, pellicola e musica di “Metropolis” risultano in una combinazione talmente esplosiva da non conoscere ne’ il passare del tempo ne’ il danno dell’uomo. È stata infatti più volte ripresa e reinterpretata, nei modi più svariati. Ad esempio, nel 1984 anche Moroder si cimenta con questo lavoro, chiamando per la colonna sonora artisti come Bonnie Tyler, Adam Ant e Freddie Mercury (e qualcuno ha dimenticato il video dei Queen di “Radio Ga Ga”, ambientato proprio tra le scene del film?).

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