Dall’anno scorso, l’UNESCO ha iscritto nei Patrimoni orali e immateriali dell’umanità un’antica tradizione slovena, protagonista dei giorni che vanno dalla Candelora, il 2 febbraio, fino al mercoledì delle ceneri, e che coinvolge donne e uomini di tutte le età: i Kurenti.
Secondo la mitologia, il kurent è un essere soprannaturale in eterna lotta contro la stagione fredda che, al suo arrivo, annuncia la primavera imminente, propiziando la nascita dei suoi frutti e buoni raccolti. Così, accogliendo questi racconti e facendoli propri, i kurenti di oggi si muovono di villaggio in villaggio, facendo risuonare i campanacci legati alla vita: proprio il suono delle campane esprime infatti il potere delle forze benefiche, in grado di scacciare spettri e demoni dell’inverno.
Questa tradizione non solo rinforza i legami tra famiglie e diversi villaggi, ma pure tramanda l’identità stessa di un’intera regione: per tale motivo, i Kurenti non sono solo tramandati di generazione in generazione, ma pure insegnati in asili e scuole e sfociano anche in vere e proprie associazioni.