Stasera (28 ottobre 2018) si inaugura un nuovo teatro: il Teatro Amintore Galli di Rimini. La storia della sua ricostruzione è una storia lunga e dolorosa che incominciò il 28 dicembre 1943: in questa data esso fu infatti colpito da una bomba sganciata dagli aerei alleati. Dopo di che, complice una politica miope e nevroticamente cementizia, il teatro è stato “rimosso” dalla coscienza cittadina.
Io (che sono riminese) ci giocavo a basket negli anni in cui venne trasformato in una palestra. Ma, si sa, il rimosso poi ritorna… Ci sono voluti settantacinque anni (anni di polemiche e litigi e intrighi) ma alla fine il teatro è stato ricostruito ripristinando la sala dell’architetto Luigi Poletti: evviva!

Ieri ho seguito con emozione la prova generale della Cenerentola di Rossini che lo inaugurerà stasera e devo dire che il teatro di Rimini è uno spazio, anche acusticamente, meraviglioso. D’altronde anche lo spettacolo-concerto di apertura corrisponde a una scelta culturalmente coraggiosa che mi fa ben sperare. Rimini dovrà infatti d’ora in poi essere all’altezza del suo teatro. La scelta è coraggiosa perché a essere eseguito nella sala polettiana sarà un Rossini HIP – cioè restituito secondo i principi della “Historically Informed Performance”. Una formula diffusissima oltralpe ma in Italia ancora piuttosto osteggiata, purtroppo. Il risultato mi pare promettentissimo complice una compagine orchestrale di prim’ordine, un direttore d’orchestra – Gianluca Capuano – la cui concertazione è tanto rigorosa quanto fantasiosa e un cast di ottimo livello (compreso il coro), con una Cecilia Bartoli in grandissima forma.
Certo, questo è uno spettacolo sperimentatissimo (non è una produzione riminese), ma come premessa per la ricostruzione dell’anima (oltre che del corpo) del teatro di Rimini mi sembra allettante. La Romagna è una terra che potrebbe rimescolare non poco le carte dell’opera e della drammaturgia musicale contemporanea se si pensa alle tante straordinarie compagnie (Societas Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe, ecc.) di teatro di ricerca che vi operano, alla presenza di festival blasonati come Sagra musicale malatestiana, Sant’Arcangelo, Pesaro e Ravenna, a gruppi storici di musica che praticano appunto la HIP (l’Accademia bizantina, ma anche il Cantar lontano di Marco Mencoboni a Pesaro). Lo so: Pesaro è nelle Marche, non in Romagna, ma com’è noto i confini amministrativi non corrispondono a quelli culturali. Il nuovo Teatro di Rimini è un’occasione da non perdere.
Immagine di copertina: Cecilia Bartoli Ph. Kristian Schuller Decca