Il suo nome deriva dal suono dei bastoncini di bambù, utilizzati per scandire il ritmo della danza: è il “Chakkirako” e vanta una tradizione secolare, trasmessa di generazione in generazione nella comunità di Miura.
Proprio qui, nella località che si affaccia sulla baia di Sagami, non molto distante dalla capitale del Giappone, nella prima metà del Settecento ha sede un fiorente porto, crocevia di rotte commerciali. I marinai, una volta sbarcati, si esibiscono nelle danze apprese in giro per il mondo: così, la comunità locale decide di creare la propria.
Da quel momento, il Chakkirako non ha più mutato la sua struttura: gruppi di giovani donne si recano di casa in casa per cantare, accompagnando la melodia vocale con passi di danza e tenendo il ritmo con i famosi bastoncini di bambù citati poco prima.
Ancora oggi, testimonia la solidità di una tradizione nata per contraddistinguere un’intera comunità, che intorno alle proprie melodie e ai passi antichi ne rivela l’essenza, generazione dopo generazione.
Immagine di copertina Ph. Getty images