Prendete un jazzista di lungo corso come Alessandro Cerino e mettetelo alla direzione di un ensemble orchestrale di giovani talentuosi ed entusiasti: il risultato è quello di un concerto di Natale vivace, imprevedibile e assolutamente originale.
Lo scorso 22 dicembre presso l’Auditorium di Milano il polistrumentista e compositore di origine napoletana ha diretto l’Orchestra Sinfonica Junior de laVerdi a dieci anni dalla nascita di questo significativo organico. Era, infatti, l’estate del 2008 quando la OSJ debuttava sul palco dell’Elba Jazz Festival. Da allora il cammino compiuto dall’orchestra giovanile è stato notevole e ricco di numerosi altri progetti scaturiti strada facendo, come esibizioni durante la stagione concertistica, trasferte fuori Milano, master internazionali ed esperienze di musica da camera. All’interno dell’attività Educational de laVerdi è sorta anche una formazione di giovanissimi, l’Orchestra Kids, che ha debuttato nel 2016 con il progetto Musica da Cameretta. Un grande lavoro e un impegno considerevole, dunque, che è stato impreziosito dall’apporto del Maestro Cerino nella definizione di un repertorio natalizio per celebrare il Decennale, arrangiato e cucito su misura per l’organico sinfonico de laVerdi Junior con le sonorità proprie dello swing.
La scelta di Cerino è stata quella di lavorare su alcuni fra i brani più tradizionali del periodo delle festività di fine anno, destrutturandoli e ricomponendoli con armonizzazioni jazz e nuove linee melodiche. Gli spunti tematici caratterizzanti sono così facilmente individuabili, ma quanto li avvolge risulta un abito differente, brillante e innovativo, che conferisce originalità anche alle melodie natalizie più comuni. Santa Claus is coming to town, con cui si apre il concerto, è pensata come una prova orchestrale in divenire, durante la quale le varie sezioni strumentali entrano una alla volta secondo le indicazioni del direttore. Scendesti dagli astri, composto dallo stesso Cerino, riprende alcuni frammenti tematici di Tu scendi dalle stelle ed è un perfetto esempio di quel processo di destrutturazione che consente di ridisegnare e dare nuova vita a una melodia arcinota. Un’altra felice intuizione è quella di valorizzare alcuni gruppi strumentali in un brano specifico. It came upon a midnight clear diventa così un pezzo per soli clarinetti, in cui Alessandro Cerino, impegnato al clarinetto basso, detta i tempi ai giovani clarinettisti dell’OSJ, che, in alternanza, intonano la melodia principale, variazioni di questa o si intrecciano in un sostegno armonico agli assoli del jazzista campano. Jingle bell rock diventa invece uno spazio riservato ai flauti traversi. Cerino al flauto basso avvia l’esecuzione con un assolo che, sfruttando una tecnica percussiva, crea una sorta di base ritmica su cui intervengono poi i ragazzi con la melodia di riferimento e con rielaborazioni della stessa. Il brano sfocia quindi in una parte percussiva che coinvolge tutti i flauti in maniera davvero coinvolgente. E neve sia, modellata a partire dalla celebre Let it snow, valorizza in particolare gli archi, mentre Joy to the world, concede un ampio spazio alle percussioni. Dal glockenspiel al vibrafono, dalla marimba ai timpani fino alla batteria, la sezione ritmica della OSJ può contare su ottimi giovani esecutori, protagonisti di un’estesa introduzione prima dell’ingresso delle voci. Tre cantanti, infatti, si sono aggiunte al complesso sinfonico per l’occasione: Giulia ed Elisa, rispettivamente di 17 e 12 anni, allieve di Selena Galleri, e Martina, 16 anni, allieva di Daniela Panetta, che è stata anche tutor di questa sezione vocale per l’evento. Le tre si sono messe in evidenza con interpretazioni mature e un eccellente affiatamento, oltre a una pregevole tecnica nonostante la giovane età.
Nel corso della serata sono state inserite due pause narrative, in cui Alessandro Cerino ha dialogato con Luca Santaniello, violino di spalla de laVerdi e tutor della sezione archi, e Pilar Bravo, direttore dell’Orchestra Sinfonica Junior. Con il supporto di alcune fotografie si sono così ripercorsi i momenti salienti degli intensi dieci anni di vita dell’OSJ. Il programma ha contemplato, oltre a Silent night, interpretato vocalmente in maniera eccellente dalla giovane Martina e impreziosito da un assolo al flauto traverso di Cerino, altri tre brani diretti dal Maestro Bravo: Christmas song, con Alessandro Cerino solista al saxofono contralto, il celeberrimo Valzer n. 2 Op. 99 di Dmitri Shostakovich, cavallo di battaglia dell’OSJ, e White Christmas, con le tre giovani voci ancora protagoniste insieme al sax dell’instancabile musicista napoletano. Jingle bells in chiusura ha valorizzato ancora una volta l’intero organico sinfonico, prima dei prolungati ringraziamenti finali di Cerino. Oltre ai precedentemente citati tutor e insegnanti, un plauso è stato rivolto anche agli altri che hanno lavorato alacremente dietro le quinte: Elisabetta Broggi, direttrice della scuola “È Musica Nuova” e responsabile del progetto, Stella Colombo, tutor dell’Orchestra Kids, Veronica Meteora, tutor della sezione fiati, Viviana Mologni, tutor della sezione percussioni, e Carola Gay, responsabile dell’area Educational. Significativo inoltre l’apporto dell’Associazione “Forte? Fortissimo!”, ideata dal pianista Alessandro Marangoni e dal regista Stefano Sgarella, che con l’adesione al Manifesto per la Musica contro il lavoro minorile si è occupata della ripresa del concerto e delle prove preparatorie, per poi realizzare un dvd che documenterà l’iniziativa come testimonianza a favore di questa nobile causa.
LaVerdi Junior diretta da Alessandro Cerino, in definitiva, si è rivelato un esperimento pienamente riuscito, anche e soprattutto perché lo spirito effervescente e l’entusiasmo inesauribile del polistrumentista campano rappresentano le caratteristiche ideali per motivare i giovani musicisti in una fascia d’età particolarmente delicata, quella in cui il talento non deve essere forzato, bensì coltivato con cura, competenza e sensibilità.
Foto di Fabiana Toppia Nervi per Forte? Fortissimo!